Le Città di Vasto, San Salvo e Furci insieme per celebrare nel suo 71° anniversario il 25 Aprile, giorno nazionale della Liberazione.
Una cerimonia che è stata vissuta attraverso momenti intensi con la celebrazione di una Santa Messa nella Cattedrale di San Giuseppe, il corteo e la deposizione di corone di alloro al Monumento ai Caduti in piazza Caprioli, in piazza Brigata Majella e in via Adriatica al Cippo dei Caduti del Mare.
Poi il momento più sentito, con i discorsi ufficiali, in piazza Rossetti, luogo della Città diventato simbolo dei valori della Resistenza e dell’antifascismo, dopo le stele ad Antonio Cianci e Leonardo Umile è ora la volta del ricordo al Carabiniere Angelo Cianciosi, trucidato dai tedeschi per rappresaglia il 26 settembre 1943 assieme ad altri due colleghi della stazione di Pascellata del Comune di Valle Castellana (Teramo).
Quest’anno l’Amministrazione comunale di Vasto ha celebrato nella giornata della liberazione dell’Italia dal nazifascismo l’eccidio di Serra Ciarelli, una contrada di Rocca Santa Maria, ricordando il coraggio di Cianciosi e dei suoi colleghi che si rifiutarono di segnalare al comando tedesco l’ammassamento di truppe partigiane in località Ceppo di Bosco Martese, che segna un punto di svolta per il movimento anti nazifascita abruzzese. Momento della storia evidenziato, a nome dell’Associazione Nazionale Partigiani, dalla consigliera comunale Paola Cianci che ha anche messo in evidenza come le donne partigiane abruzzesi «sono state grandi protagoniste della Resistenza» evidenziando come nel 2016 cada anche «il settantesimo anniversario dal diritto al voto delle donne, il primo a suffragio universale».
Nel suo intervento il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna ha ribadito i valori della Resistenza affinché anche le future generazioni possano continuare a fare memoria di quanti persero la vita per l’affermazione al diritto della libertà «che ha visto questa Città sempre impegnata nell’affermazioni di quei valori che sono alla base della nostra Costituzione».
Alla cerimonia ha presenziato il colonnello Luciano Calabrò, comandante provinciale dei Carabinieri, che nel ringraziare l’onore dato nel ricordare un carabiniere ucciso, che aveva prestato servizio anche a Vasto, ha evidenziato come siamo doveroso «celebrare un sentimento così inalienabile con la libertà e la democrazia, pietre angolari della nostra Repubblica, valori per i quali bisogna lottare ogni giorno per un impegno che ci vede oggi impegnati a tutela della legalità, nella lotta contro la corruzione e la criminalità».
Mario Cianciosi, figlio del carabiniere Angelo, ha ringraziato, anche a nome dei suoi fratelli Dora, Iolanda e Giuseppe, l’Arma dei Carabinieri e il generale di divisione a riposo Gianfranco Rastelli, per l’iniziativa che è motivo di orgoglio perché si contribuisce a rendere noto anche alle future generazioni il sacrificio del padre in un Abruzzo, tra le prime regioni italiane, che ha lottato per conquistato la democrazia e il diritto alla libertà.
Durante l’omelia il parroco della Cattedrale don Gianfranco Travaglini, che ha proceduto anche alla benedizione della stele in piazza Rossetti, aveva affermato che non ci può essere libertà senza la liberazione perché la libertà è una conquista che va conservata, custodita e alimentata.
Il prossimo 30 aprile il Comune di Furci, era presente il sindaco Angelo Marchione, intitolerà una strada al suo concittadino Angelo Ciancosi, nei pressi della stazione dei Carabinieri. Per il Comune di San Salvo c’era l’assessore alla Cultura, Giovanni Artese.