Da Germana Benedetti riceviamo e pubblichiamo: ''E' stato costituito il Comitato per la Protezione delle Dune, con l'obiettivo di portare avanti la raccolta di firme già avviata negli ultimi mesi (con diverse centinaia di firme raccolte) e di avviare avanti altri progetti di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, al fine di contrastare il progetto della pista ciclabile Vasto-San Salvo. Questa, come è noto, dovrebbe interessare il tratto dunale e retrodunale della neocostituita Riserva Naturale Regionale di Vasto Marina; quest'ultima a sua volta è componente del Sistema delle Aree Protette della Costa Teatina. Le motivazioni principali che sono alla base di questa iniziativa possono essere così riassunte: la contrarietà al rilevante e negativo impatto ambientale che sicuramente la costruzione della pista ciclabile, anche per le sue dimensioni, avrà su uno dei tratti naturalisticamente più interessanti della costa abruzzese, tratto che è diventato, qualche anno fa, addirittura un sito di interesse comunitario; la Legge istitutiva del Sistema delle Aree Protette della Costa Teatina ha previsto espressamente che nel territorio della riserva di Vasto Marina è vietata, l'apertura di nuove strade, in attesa che sia definito il piano di assetto naturalistico; fra l'altro il Comune di Vasto avrebbe già dovuto affidare da diverso tempo l'incarico di redazione di questo piano, al fine di tutelare maggiormente il tratto di costa interessato; il rischio che quest'opera, proprio per la sua localizzazione in una zona poco frequentata nella gran parte dell'anno, diventi oggetto di atti di vandalismo e di esibizionismo, trasformando la pista ciclabile in un oggetto a disposizione degli spericolati di turno. Pur non essendo certamente contro le piste ciclabili, riteniamo che in generale esse debbano essere costruite possibilmente nei centri abitati, proprio al fine di ridurre l'impatto ambientale e favorire la riduzione della circolazione dei veicoli. C'è da tener presente, inoltre che l'ipotesi, già ventilata, di un trasferimento della strada statale verso l'interno renderebbe completamente superflua la realizzazione di quest'opera. Vorremmo sottolineare infine che l'ambiente naturale non deve costituire la cornice di un'attività di svago per l'uomo ed essere necessariamente sfruttato. L'ambiente naturale deve essere il più possibile mantenuto intatto, e questo è anche lo scopo che la Comunità Europea si è posta nel momento in cui si è proceduto all'istituzione dei Siti di Interesse Comunitario. Secondo noi sarebbe meglio che le risorse (scarse) venissero impiegate per la pulizia, la manutenzione del tratto di costa, e la ricostituzione in alcune parti dell'ambiente dunale, che non cessa mai di essere oggetto di aggressione.