L'importante ruolo della Società Italiana Vetro nello sviluppo del territorio del Vastese

Alla Pinacoteca di Palazzo d'Avalos la presentazione del libro 'Dalla povertà ad una buona vita' di Umberto Marrami

Nicola D'Adamo
29/02/2016
Territorio
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E’ stato presentato a Palazzo d’Avalos il volume “Dalla povertà ad una buona vita - una storia della gente d’Abruzzo” di Umberto Marrami, che in sostanza racconta la storia dei primi trent’anni della Siv (oggi Pilkington/NSG).

Alla gremita e qualificata platea, Marrami, che della Siv è stato a lungo direttore delle relazioni industriali, ha ripercorso con emozione gli eventi di quegli anni, sottolineando il valore unico del “caso Siv” sta in cinque fattori di successo, come ben descritto nella conclusione del suo volume.

Il primo: le qualità speciali della “forza lavoro”, che proveniva dalla povertà, la quale una volta in azienda si è impegnata a fondo, non solo per imparare il nuovo mestiere, ma anche per migliorare professionalmente e conservare il proprio posto di lavoro. “Perché sapeva cosa significava avere uno stipendio sicuro a fine mese, per tutta la vita!”

Il secondo fattore di successo: il livello professionale del management, che in alcuni momenti storici fu chiamato ad risolvere problemi veramente difficili, come quando Franco Gringeri, per risanare l’Azienda in forte perdita - che rischiava quasi la chiusura - decise nel 1975 di smantellare le vecchie linee di produzione e rinnovarle totalmente con quelle a tecnologia avanzata, specialmente nel settore dei vetri per auto in piena crisi petrolifera.

Il terzo: senza ombra di dubbio la levatura dei tecnici della Siv, anche di seconda generazione, che hanno abbracciato la via del rinnovamento tecnologico e creato la cosiddetta “Tecnologia del vetro made in San Salvo”, esportato poi in tutto il mondo.

Il quarto: la qualità delle parti politiche e sindacali. La DC in testa difese sempre la centralità di San Salvo e promosse lo sviluppo dell’azienda anche attraverso i finanziamenti statali. La politica e il sindacato pur nei diversi ruoli si mossero sempre all’interno di una visione unica e con il massimo di sinergia. Il Sindacato ebbe il suo spazio ed è sempre stato il naturale interlocutore della Siv. Molto spesso esigente, ma sempre capace di misurarsi con la concretezza dei problemi e con la consapevolezza dei limiti di campo.

Il quinto fattore di successo: le Relazioni Industriali, gestite non come le altre aziende, ma in modo nuovo ed “originale”da una mente illuminata come Benedetto De Cesaris, con cui Marrami ha lavorato per decenni. Il modello andava oltre le consuete risposte al Sindacato in tema di rivendicazioni salariali e dei posti di lavori, di sicurezza, dignità del lavoratore,ecc. C’erano nuove necessità aziendali in un momento di profonda trasformazione organizzativa e tecnologica: bisognava confrontarsi e avere anche l’appoggio del sindacato in molte azioni per essere più competitivi e garantire la sopravvivenza dell’azienda; per ottenere i finanziamenti; per migliorare la qualità del prodotto; per il taglio dei costi, per la formazione, e via dicendo.

In apertura Nicola D’Adamo (ex ufficio stampa Siv) che ha moderato i lavori, ha sottolineato che il valore del libro di Marrami “Dalla Povertà alla buona vita” sta proprio nell’analisi di tutte le variabili in campo nel processo di sviluppo della SIV e nella sua conclusione: la SIV è come in una squadra affiatata dove ogni giocatore ha svolto bene il suo ruolo: i lavoratori, il sindacato, il management, il territorio, la politica.

Ha fatto seguito il saluto del sindaco Luciano Lapenna che ha evidenziato l’enorme contributo allo sviluppo di tutto il comprensorio, dato dalla Società Italiana Vetro, un beneficio che dura fino ai nostri giorni.

Ha poi preso la parola il prof. Riccardo Gallo, docente di economia alla Sapienza di Roma, che ha curato la prefazione del libro. Gallo ha ricordato la figura del compianto ad Franco Gringeri che negli anni ‘70 con il suo ambizioso piano di ristrutturazione industriale salvò l’azienda dalla chiusura, rinnovando le tecnologie e riducendo i costi. Avendolo conosciuto di persona, ha anche raccontato aspetti inediti della sua personalità, elogiandone le qualità manageriali ed umane.

Il dr. Francesco Paolo Di Nucci, psicologo del lavoro, ha poi aggiunto che se non si considerano le condizioni partenza, vale a dire le condizioni di vita nella zona negli anni ’50-’60, non si riesce a valutare l’enorme salto nella qualità della vita operata in questa zona. E la zona era veramente arretrata.

Il dott. Graziano Marcovecchio, presidente della Pilkington Italia spa gruppo NSG, ha fatto rilevare che a tutt’oggi lo stabilimento con i suoi 2.400 posti di lavoro, più l’indotto, ha un ruolo fondamentale nell’economia locale. Fra alcuni decenni forse converrà scrivere un altro libro con i risultati dei benefici arrecati dallo stabilimento dalla privatizzazione in poi.

Alla manifestazione erano presenti molti ex dipendenti della Siv, il mondo sindacale al gran completo, ex dirigenti tra cui Massimo Bufacchi, Antonio d’Annibale, Piero Uva, il mondo politico locale tra cui l’on. Maria Amato, il presidente del Consiglio comunale di Vasto Giuseppe Forte, l’onorevole Arnaldo Mariotti, l’ex sindaco di San Salvo Gabriele Marchese, l’ex sindaco e consigliere regionale Antonio Prospero, assessori, consiglieri comunali, molti altri rappresentanti delle istituzioni.

Forse ha proprio ragione Marrami quando dice, riferendosi al libro, “questa cosa andava fatta, la sentivo come un dovere morale verso questo territorio”.

Indubbiamente “Dalla Povertà alla Buona Vita” sarà una preziosa fonte nel futuro per chi voglia approfondire la storia del nostro territorio. Una traccia scritta raccolta dalla viva voce dei protagonisti, con documenti di prima mano.

Nella nostra zona il volume “Dalla Povertà alla Buona Vita” di Umberto Marrami è in vendita presso la libreria Universal di Vasto e cartolibreria dello Stadio a San Salvo, 20 euro.   

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