ROMA ALLO SCONTRO CON BRUXELLES PATRICIELLO “PREOCCUPATO DAL PRESSAPPOCHISMO DI RENZI”

Paolo Panaccione
20/01/2016
Attualità
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 “Sono francamente preoccupato dal pressappochismo e la miopia con cui Renzi tratta le questioni europee. Un grande Paese come l’Italia, fondatore della Ue, dovrebbe avere un atteggiamento più responsabile e costruttivo, specie in un momento in cui sono in gioco interessi vitali per il futuro politico del continente. Weber ha ragione, così l’Unione rischia di perdere credibilità”.

Così Aldo Patriciello, eurodeputato e membro della Commissione industria, ricerca e energia al Parlamento europeo, sullo scontro in atto tra Roma e Bruxelles. Una diatriba – quella tra l’esecutivo italiano e la Commissione europea – che, nelle parole dell’eurodeputato azzurro, “indebolisce la leadership italiana all’interno delle istituzioni europee, mettendoci sulla falsa riga di tutti quei movimenti populisti che sacrificano Bruxelles sull’altare del proprio tornaconto elettorale”.

“Inoltre, la nomina di un politico, quale è il vice ministro Carlo Calenda, come rappresentante dell’Italia a Bruxelles non fa che aumentare dubbi ed incertezze – spiega Patriciello. È il maldestro tentativo di accreditare una visione muscolare e partitica in sede europea: una lottizzazione in salsa Pd che poco ha a che fare con il tentativo di risolvere i problemi che affliggono la Ue in questo periodo storico. Nulla da ridire sulla professionalità e le capacità politiche e manageriali del vice ministro Calenda, ovviamente”.

“Quello che colpisce, però, – aggiunge l’europarlamentare molisano- è il fatto che si preferisca affidare i rapporti del nostro Paese con le istituzioni europee ad un esponente del Pd invece che delegare un così delicato compito al nostro corpo diplomatico. Così facendo, Renzi dimostra di preferire l’interesse personale ed elettorale a quello generale: un errore già commesso all’epoca della nomina della Mogherini, oggi accusata paradossalmente dai suoi stessi colleghi di partito di fare gli interessi dell’Unione e non del Governo italiano”.

 

 

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