''Ho proposto una mozione per posticipare il voto ed avere maggior tempo per studiare meglio la documentazione, visto che in quattro commissioni di due ore e mezza l'una si pretendeva un'approvazione piuttosto 'sveltina' delle norme tecniche e precisamente di ben 157 articoli''. A precisarlo è il consigliere comunale Riccardo Alinovi, componente della commissione consiliare Assetto del Territorio, chiamato in causa ed accusato in particolare dagli esponenti di Rifondazione comunista di non aver voluto seguire gli orientamenti della maggioranza sul tema delle norme tecniche di attuazione del Prg. Aggiunge Alinovi: ''Come se non bastasse, la documentazione presentava anche una vistosissima irregolarità, formale e sostanziale. Il presidente della commissione, Fabio Smargiassi, ci chiedeva infatti di approvare un provvedimento firmato da nessuno, né tecnico, né dirigente, quindi anonimo, quindi senza alcuna paternità. La mia coscienza, la mia libertà e l'interesse dei cittadini vastesi sono al primo posto nella mia conduzione politica. Poi, viene il rispetto, ma non la subordinazione, verso la maggioranza. Di fronte a questo caso intollerabile perché non trasparente (come se ci venisse chiesto di firmare una cambiale in bianco), mi riservo di perseguire tutte le strade necessarie per il ripristino della assoluta legalità. Già con Italia Nostra - conclude Alinovi - ho avuto modo di denunciare illegalità, cementificazione selvaggia e speculazioni edilizie, quindi non mi fermo adesso''.