Punti nascita, 4.000 'cicogne' tra gli ospedali di Chieti, Vasto e Lanciano

Poco meno di 900 i parti alla Ginecologia dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina'

redazione
09/01/2016
Territorio
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Numeri grossi per le nascite negli ospedali della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.

La 'parte del leone' la recita, in tale contesto, l'Ospedale Policlinico del capoluogo di provincia, che nel 2015 ha registrato il primato della natalità in Abruzzo, con quasi 2.000 arrivi (poco meno di 900 nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto diretto dal dott. Francesco Matrullo).

“Nell'anno appena passato – spiega il direttore del Dipartimento Materno infantile della Asl, il professor Francesco Chiarelli – vi è stato a Chieti un incremento di nascite pari a circa il 21% rispetto all'anno precedente, passando da 1.619 nati nel 2014 a 1.949 nati nel 2015. Tale risultato è merito della continuità dell'assistenza feto-neonatale garantita dall'integrazione tra l'équipe ostetrica, anestesiologica e neonatale e dell'alta professionalità della struttura”.

Per il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco, si tratta di riscontri che “confermano la bontà degli investimenti fortemente voluti dall'azienda e dall'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, per migliorare e rendere più sicura la rete provinciale della nascita, attraverso un sistema capillare di trasporto in urgenza e una qualità assistenziale adeguata. A Chieti – ricorda ancopra il manager Flacco – abbiamo aumentato il numero dei posti letto e attivato una terza sala parto. E per il potenziamento dei reparti di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali di Lanciano e Vasto abbiamo investito quasi 7 milioni di euro”.

Scendendo nello specifico, molte sono le gravidanze gemellari che spesso provengono dal Centro per la Procreazione medicalmente assistita della Asl: l'anno 2015 è terminato con un parto gemellare (Samuele e Maya sono nati rispettivamente alle ore 19.25 ed alle ore 19.26) e l'anno 2016 è iniziato allo stesso modo (la mamma ha rotto le acque appena stappato lo spumante e sono nate Leila alle ore 2.24 e Mila alle 2.25).

“A Chieti – sottolinea poi il professor Chiarelli – per le donne che desiderano la parto-analgesia, il servizio è garantito 24 ore su 24. La terza sala parto (dotata di una poltrona e un letto per travaglio e parto e di una vasca per il parto in acqua) è pienamente operativa. Parto in acqua, oppure 'tradizionale', sdraiata sul letto, seduta su una poltrona o in piedi o, ancora, a terra sul materasso, la gestante può scegliere quello che ritiene più opportuno per lei, perché l'idea che ispira medici e ostetriche è chiara: dove ci sono situazioni fisiologiche, senza complicanze o patologie, ci deve essere la più completa libertà di scelta.

Particolare attenzione è rivolta alla cura del neonato sano con la pratica del rooming-in (se lo desidera la madre accudisce direttamente il bambino nella propria camera fin dalle prime ore) e la promozione dell'allattamento al seno (oltre il 90% delle mamme è dimesso con allattamento al seno esclusivo o prevalente). La Terapia Intensiva Neonatale (TIN) è dotata di strumentazioni all'avanguardia per il trattamento del bimbo nato prematuro e di patologie come l'Ipertensione polmonare e l'Encefalopatia Ipossico-Ischemica. Afferiscono alla TIN inoltre, servizi come la Banca del Latte e il Servizio di Trasporto d'Emergenza Neonatale (STEN), unici nella regione Abruzzo”.

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