Cotir: i lavoratori senza stipendio occupano la sede di località Zimarino

Mancano gli accrediti da più di 20 mesi. Indetto lo sciopero della fame ad oltranza

10/12/2015
Attualità
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E' cominciato questa mattina lo sciopero dei lavori del Cotir. I dipendenti dell'ente hanno occupato la sede facendo sapere che il loro sciopero della fame e l'occupazione andranno avanti fino a quando le loro richieste non saranno ascoltate.

Era il 18 settembre quando i lavoratori incontrarono il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, in occasione di un convegno sugli enti locali. (leggi)

Anche in quella sede vennero fatte delle promesse e stabiliti degli incontri. Ma ad oggi nulla di fatto.

In un comunicato le organizzazioni sindacali affermano:

La Regione Abruzzo e per essa l'assessore Pepe continua a sottovalutare la drammatica situazione dei lavoratori del Cotir. 

Le scriventi Organizzazioni Sindacali non hanno ancora certezze sui tempi necessari per l'erogazione dei fondi dal momento che la promessa dell'assessore Pepe non trova riscontro nelle procedure amministrative del Cotir. 

Infatti se i fondi arrivano entro il 20 dicembre come promesso dall'assessore, come mai  non è stata avviata la procedura di rettifica delle buste paga, si chiedono i lavoratori?

Evidentemente sia l'assessore che i commissari liquidatori sanno benissimo che nessuno stipendio verrà pagato prima delle festività natalizie.

Inoltre, non c'è nulla di concreto sul piano di riordino visto che i tempi per l'illustrazione continua a dilatarsi, ad oggi sappiamo che la convocazione non arriverà prima di due settimane, quindi la vigilia di Natale.

Pertanto si comunica all'autorità in indirizzo di aver deciso, insieme dipendenti Cotir, come gesto di estrema protest estrema, con effetto immediato lo sciopero della fame a oltranza con blocco di tutte le attività del Centro di ricerca.

Come organizzazioni sindacali non possiamo non censurare il comportamento irresponsabile della Regione che ormai da oltre 5 anni disattende impegni presi nei confronti del Cotir in virtù della legge regionale 31/82, legge che istituisce il Cotir, nonché della convenzione stipulata tra Regione e Cotir nel 1996 e tutt'oggi vigente.

Non possiamo non censurare il comportamento assolutamente inadeguato, rispetto alla gravità della situazione della classe politica regionale che da 5 anni tiene appesi lavoratori del Cotir a fantomatiche promesse di positive soluzioni delle problematiche legate alla ricerca nel settore agroalimentare che non hanno mai visto la luce.

Non possiamo non biasimare la Regione Abruzzo e tutta la classe dirigente abruzzese per l'atteggiamento inconcludente che ha portato alla disperazione padri e madri di famiglia, costringendoli a  ricorrere a misure di protesta estrema, dannose anche per la loro stessa salute, pur di vedere affermati principi basilari sanciti dalla Costituzione repubblicana.

Non possiamo non biasimare l'atteggiamento dei commissari liquidatori che sembrano essersi disinteressati della gestione ordinaria del centro e, dopo un anno di inutili attese, non sono ancora riusciti a concretizzare il piano di riordino dei centri di ricerca regionali. 

Come organizzazioni sindacali, esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori del Cotir, nonchè l'impegno a tutelarli nei modi e nelle forme previste dal nostro ordinamento giuridico. Considerati tutti gli impegni disattesi della regione e dalla sua classe politica pretendiamo dalle istituzioni un inequivocabile segnale di con discontinuità con il passato, nell' affrontare la delicata vertenza.

Alla luce di quanto sopra si chiede:

1) il pagamento di due anni di stipendi arretrati;

2) L'illustrazione immediata del piano di riordino al fine di capire in concreto cosa c'è dietro l'anno di chiacchiere dei commissari che a gran voce hanno promesso risorse ed  investitori privati per rilanciare il centro;

3) l'attuazione in tempi certi del piano di riordino e ritorno ad una condizione di normalità lavorativa e salariale

27 i lavoratori senza stipendio da 21 mesi, padri e madri di famiglia che non hanno un reddito, costretti a contrarre debiti, per sopravvivere nonostante su carta abbiano un lavoro.

Di seguito le interviste realizzate questa mattina ai lavoratori del Cotir.

Interviste video e montaggio di Antonia Schiavarelli
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