TRE INTERVENTI CHIRURGICI IN UN COLPO SOLO, SINGOLARE AVVENTURA PER UN PENSIONATO

a cura della redazione
19/06/2007
Attualità
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Subisce tre interventi nel corso di un'unica seduta operatoria e se la cava senza riportare nemmeno la cicatrice, con appena tre 'buchetti' sull'addome. E' accaduto a un settantenne residente in un piccolo comune del Vastese, che diventa così una sorta di testimonial del nuovo corso intrapreso all'ospedale ''San Pio da Pietrelcina'' di Vasto, fortemente orientato all'utilizzo delle tecniche mini-invasive e al lavoro in équipe. L'uomo era stato ricoverato nei giorni scorsi per una calcolosi alla colecisti, che il primario chirurgo Eduardo Marchese si era preparato ad asportare in laparoscopia; l'intervento, però, fin dalle prime battute è stato ostacolato dalla presenza di due grosse cisti renali che ostruivano il passaggio del bisturi. E' stato allora coinvolto Luigi Schips, primario urologo, che sempre con la stessa tecnica è intervenuto per rimuovere le formazioni benigne e permettere ai chirurghi di proseguire l'intervento. I guai, però, non erano finiti, perché si è presentato subito dopo un altro ostacolo, rappresentato da un coledoco di dimensioni esagerate, che ugualmente rendeva impossibile raggiungere la colecisti; è subentrato, allora, il primario gastro-enterologo, Antonio Spadaccini, che con una colangiografia ha evidenziato, e subito dopo asportato, alcuni calcoli che avevano modificato la conformazione del dotto. Così, in terza battuta, Marchese e i suoi hanno potuto riprendere il lavoro e portare a termine finalmente l'intervento iniziale. Per il pensionato, dunque, la vicenda si è conclusa con tre interventi eseguiti da altrettante équipes in un'unica seduta durata circa 4 ore, e risparmiandosi anche una importante cicatrice di quelle che, diversamente, la tecnica chirurgica tradizionale avrebbe prodotto in simili circostanze: ''Questo è forse l'esempio più significativo ma non certo l'unico del nuovo corso che caratterizza l'ospedale di Vasto - sottolinea il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto, Michele Caporossi - dove si privilegiano il lavoro orientato all'integrazione multidisciplinare e le nuove tecniche mini-invasive''.

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