“Una sanità a portata di tutti e che non penalizzi i più poveri”.
E’ l’obiettivo della raccolta di firme che, avviata ieri 4 novembre, vede mobilitati iscritti e dirigenti della Federazione Sindacati Indipendenti.
I tagli alla sanità, sempre più frequenti ed impattanti per le comunità locali, sono al centro dell'attenzione: “Vogliamo una sanità senza distinzione di classi sociali – dice in merito l'operatore vastese Raffaello Villani, segretario territoriale di Chieti della Fsi – con l’azzeramento delle consulenze e delle esternalizzazioni e l’adeguamento degli stipendi al costo della vita con standard europei. Inoltre – aggiunge – chiediamo che gli infermieri di famiglia possano lavorare in regime di convenzione per garantire la cura dei malati a domicilio”.
Tra le altre richieste della Fsi c’è il riconoscimento del ruolo sanitario e la possibilità di sviluppo di carriera per gli operatori sociosanitari che garantisca all’utenza un adeguato trattamento negli ospedali e sul territorio, oltre all’inquadramento contrattuale nell’area della dirigenza per le professioni sanitarie previsto dalle leggi 42 del ’99 e 251 del 2000.
La Fsi, sindacato tra i più diffusi tra i lavoratori della sanità anche in Abruzzo, punta poi sulla revisione dei parametri di riconoscimento di lavoro usurante per i turnisti del servizio nazionale e l’abolizione, per il personale della sanità pubblica, dell’articolo 53, comma 1, del decreto legislativo165 del 2001. Quello che, di fatto, nega la libera professione.
“Una sanità a portata di tutti è un diritto”, conclude Villani. Si può sottoscrivere la petizione della Fsi in tutti i luoghi di lavoro della pubblica amministrazione, centrale e locale.