Una giornata di pesca si trasforma in tragedia nei pressi della foce del fiume Sangro dove un uomo è morto annegato.
Il grave incidente è avvenuto questo pomeriggio, intorno alle 15.30.
L'uomo, Lucio Cimini, 48 anni di Torino di Sangro era uscito a pesca con il figlio Francesco, di 24 anni. Erano sulle sponde del fiume impegnati a preparare le reti con degli appositi pesi, classica pesca con lancio delle reti, a cui si ricorre a ridosso delle foci dei fiumi.
Le condizioni meteorologiche però non erano delle migliori, già nelle giornate precedenti era scattato l'allarme maltempo che, di fatto, gli è stato fatale. Gettando la pesante rete ha perso l'equilibrio ed è scivolato finendo risucchiato dall'acqua.
La corrente era forte così come il vento che continuava incessantemente ad allargare il suo vortice. Inutili i tentativi del figlio di aiutarlo, si è gettato subito in acqua per raggiungerlo ma l'uomo si allontanava sempre di più risucchiato dal fiume. Senza poter far nulla è tornato a riva pensando di cercare aiuto. Nel frattempo un pescatore, che ha assistito a tutta la scena, ha avvertito le forze dell'ordine e subito si è mobilitata la macchina dei soccorsi.
Inutili gli sforzi e le speranze di ritrovarlo vivo: quando è stato rinvenuto, Cimini era già morto annegato. Il corpo è stato ripescato a largo e temporaneamente adagiato all'interno di una barca al porto turistico di Fossacesia. I familiari sono giunti immediatamente, disperati.
Il cadavere è stato trasportato al cimitero di Torino di Sangro, su disposizione del procuratore capo di Lanciano Francesco Menditto.
Sul posto Guardia Costiera, Carabinieri e Vigili Urbani.