Fine del fermo pesca: torna il prodotto fresco sulle tavole dei vastesi

Riprendono le attività a Punta Penna dopo lo stop degli ultimi 40 giorni

redazione
28/09/2015
Attualità
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Il prodotto fresco è pronto a tornare sulle nostre tavole: è terminato ieri il provvedimento del fermo pesca in Adriatico ed anche al porto di Punta Penna di Vasto ed al largo della costa locale possono dunque riprendere regolarmente le attività della marineria, con i pescherecci che hanno già lasciato gli ormeggi del bacino.

Il periodo di interruzione, in questa stagione 2015, è andato avanti dallo scorso 16 agosto, per una quarantina di giorni in totale, con il pesce fresco (tranne quello degli operatori della piccola pesca) che è stato ‘off limits’, come ormai consuetudine, in un periodo 'nevralgico' dell'anno.

E ancora una volta sono riemersi dubbi e perplessità legati ad un orientamento ormai consolidato da parte del Ministero delle Politiche agricole e della Pesca pur se è stata apprezzata la scelta di imporre lo stop al dopo Ferragosto.

“Il fermo biologico - hanno ricordato i rappresentanti della marineria - fu applicato per la prima volta nel 1986 ed è poi divenuto legge. Secondo noi pescatori non ha portato risultati o vantaggi, né per il mare, né per gli operatori. I 40 giorni di stop andrebbero spalmati durante tutto l’anno e non concentrati soltanto tra i mesi di agosto e settembre. Bloccare la pesca in realtà che vivono di turismo nel periodo centrale della bella stagione non ha senso, la situazione varia da realtà a realtà, nessuno meglio dei pescatori conosce il nostro mare e la nostra economia e, quindi, dovrebbero essere gli operatori a valutare e non a subire scelte imposte dall’alto”.

Tra l'altro la categoria attende ancora la corresponsione dei rimborsi del fermo pesca dell'anno scorso.

Per il ritorno in mare dei pescherecci, intanto, è Coldiretti a sottolineare gli aspetti positivi relativi alla ripresa con il ritorno di fritture e grigliate a ‘chilometri zero’, con il pescato locale, e meno rischi di ritrovarsi nel piatto prodotto straniero delle stesse specie del nazionale se non addirittura esotico e spacciato per 'nostrano'. Opportunità preziosa soprattutto per rilanciare i consumi nel settore e ridare slancio ad un comparto che, a causa della pesante crisi degli ultimi anni, è stato messo a dura prova con perdite consistenti di imbarcazioni e posti di lavoro.

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