Vorrei intervenire sul dibattito aperto finalmente in città sulla questione sicurezza. Sono Andrea Smargiassi, come dice Alessandro Gentile, comune cittadino vastese. Il 10 aprile scorso, dopo l'ennesimo episodio criminoso consumato nella nostra zona, decisi di scrivere una lettera aperta al prefetto Vaccaro ed al questore Fiore per sollevare l'emergenza vastese e richiedere l'intervento delle massime autorità locali in tema di sicurezza dei cittadini nella nostra città. La lettera fu pubblicata da questo sito e sul quotidiano regionale ''Il Centro'' con l'intenzione di promuovere anche una mobilitazione dei concittadini contro il pericolo di una sottovalutazione dell'emergente problema. L'infiltrazione della malavita organizzata può pesantemente incidere nelle sorti e nello sviluppo della nostra città ed è quindi indispensabile non sottovalutare quegli episodi che come campanelli d'allarme stanno insistentemente risuonando. L'emergenza è ancora in fase embrionale, ma è proprio ora che deve esserci una forte mobilitazione popolare: sottovalutare ora conduce inevitabilmente verso l'omertà che rappresenta la migliore alleata e sostenitrice del potere dell'antistato. Mi preme ringraziare il prefetto Vaccaro per aver risposto all'appello e per aver dunque onorato la città della sua presenza proprio per discutere il tema della sicurezza in consiglio comunale. E' indispensabile in questa fase che i rappresentanti dello Stato facciano sentire la loro vicinanza alla comunità. Gioisco nel vedere che finalmente si è aperto un dibattito serio in città fra i ''semplici cittadini''; ma è proprio questo ciò che deve guidare la mobilitazione e far sì che gli amministratori comunali provvedano ad accogliere e a risolvere un problema caro alla comunità che ha provveduto a sceglierli come rappresentanti. Concordo dunque pienamente con Alessandro Gentile: i Vastesi nell'interezza delle molteplici sfaccettature di colore politico, etnia, credo religioso ecc. devono e possono far fronte per ricacciare indietro la ''lunga mano'' della malavita organizzata dalla nostra bella città. Vasto è una città dinamica, turistica e multietnica, crescita tanto fino a diventare il comune più grande della provincia dopo il capoluogo, capofila di un ampio territorio che tra Abruzzo e Molise si distende a protezione dell'intera Regione da aree con alta incidenza di fenomeni malavitosi. Non è giusto addossare l'intera responsabilità alla comunità cattolica che pure deve avere una forte funzione, per la sua storia, di opposizione alla criminalità. Sia chiaro che non intendo assolutamente polemizzare con il sig. D'alessandro, ma come cristiano credente sono fortemente convinto che deve essere l'intera comunità vastese a mobilitarsi per ottenere finalmente adeguate risposte dall'amministrazione comunale, e questa lettera intende essere un ulteriore appoggio a tale causa. D'Alessandro chiede cosa avremmo fatto se fossimo stati fra coloro che guidano la città? La risposta è semplice perché la domanda è volutamente retorica: una immediata convocazione di un consiglio comunale per mettere in atto, anche alla luce dei consigli del prefetto, un piano della sicurezza per i cittadini vastesi. Colgo l'occasione infine per appoggiare la proposta dell'associazione Frentania Provincia, anche perché tempo fa discussi proprio sul forum del sito dell'associazione culturale del presidente Valente l'eventuale dislocazione a Vasto della questura e del comando provinciale delle forze dell'ordine della possibile futura provincia Vasto-Lanciano, in quanto territorio di confine. In effetti la massiccia presenza di uomini e mezzi nell'area metropolitana e nel decentrato capoluogo teatino, di certo non favoriscono una equilibrata e razionale copertura dal territorio provinciale. Chiedere dunque che la questura ed il comando provinciale delle forze dell'ordine possa essere spostato a Vasto non è privo di fondamento visto che concentrare due questure e 2 province a 10 Km di distanza appare un inutile spreco in questo momento in cui le parole ''razionalizzare le risorse e le spese'' rappresentano l'obiettivo principale, anche alla luce di un possibile riequilibrio dei territori provinciali abruzzesi. Spero dunque che anche questo possa essere discusso nel consiglio comunale ormai tanto atteso dai vastesi. Cordialmente''.