Maria Amato, scelte condivise per la crescita del Vastese

"La pratica dei caminetti non ci appartiene"

Antonia Schiavarelli
19/09/2015
Attualità
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L’incontro organizzato dall’onorevole Maria Amato su un “Progetto di crescita e di sviluppo del Vastese” presso la Pinacoteca di Palazzo d'Avalos, con sindaci e amministratori del Vastese, è stato aperto dalla protesta di alcuni lavoratori del Cotir, senza stipendio dal febbraio 2014, che hanno bloccato all’ingresso il presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

L’onorevole Amato, dopo aver ricordato quanto accaduto nell’entroterra, messo a ferro e fuoco, con la perdita di oltre 120 ettari di terreni, ha chiesto al presidente e ai presenti di interrompere un metodo decisionale, quello che vuole in capo a “pochi” le decisioni di un intero territorio, limitando fortemente non solo l’amministrare quotidiano, ma la crescita stessa e lo sviluppo.

“Perché questo incontro?", chiede l’onorevole "perché c'è la necessità ed una necessità forte sentita, di una condivisione di quelle che sono le scelte che ricadono su questo territorio. La pratica dei caminetti già abbandonata dalla politica almeno ufficialmente dal Partito Democratico non ci appartiene. Il caminetto per sua natura riscalda differentemente quelli che ci si siedono. Allora facciamo in modo che si vada ad un confronto e che sia un confronto intorno ad una tavola rotonda, dove ognuno si siede con pari dignità e possa partecipare alla costruzione del futuro di questo territorio”.

L’onorevole torna su temi già affrontati nell’incontro tenutosi a San Salvo con le rappresentanze delle RSU di Denso e Pilkington e anch’essa, come i dirigenti e gli amministratori, i lavoratori, chiede maggiori investimenti sui trasporti, sulla logistica di persone e merci.

“Esiste nel nostro territorio – afferma la Amato - una carenza, che è una carenza enorme che investe tutto, il lavoro, l'industria, la sanità,i servizi, il turismo, e sono le strade”. 
Ringrazia per gli impegni già assunti dalla regione, ma chiede una maggiore condivisione nella scelta delle priorità.

“Quando si tratta di scegliere quali sono le priorità, bisogna discuterne insieme indipendentemente da quanto sia grande il proprio paese o la propria comunità, da quanto siamo legati più o meno ad una bandiera politica, e all'interno di quella  bandiera, ad una fazione”.

Il presidente D’Alfonso, dal suo canto, ribadisce quanto affermato alle Rsu e ai vertici di Pilkington e Denso a San Salvo.

No al Campus dell’Automotive, “utile solo a far vendere qualche lastra di cemento in più ad alcuni amici”.

Per quanto concerne la viabilità, D’Alfonso punta il dito verso le amministrazioni locali e provinciali, “saranno capaci di appaltare?” chiede il presidente, lavori per cui la Regione ha già erogato fondi.

Riprese e montaggio di Antonia Schiavarelli

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