Una guerra politica sulle sorti del Consorzio di Bonifica Sud

Conferenza stampa dell'on. Fabrizio Di Stefano sulla gestione consortile

Antonia Schiavarelli
24/08/2015
Attualità
Condividi su:

E’ una guerra di potere quella che si sta instaurando sulle sorti del Consorzio di Bonifica Sud.

Lo attesta la conferenza stampa tenutasi questa mattina dall’onorevole Fabrizio Di Stefano di Forza Italia con al suo fianco Tiziana Magnacca, Antonio Prospero, Daniele Carlucci, Antonio Monteodorisio e l’ex presidente del Consorzio Fabrizio Marchetti.

Un duro attacco inerente principalmente l’assenza del commissario in carica, la sua mancanza di coordinamento con le amministrazioni locali, l’aumento delle indennità, la pulizia dei canali e l’incapacità di gestire e programmare i finanziamenti necessari per il completamento della diga di Chiauci.

Al riguardo è intervenuto un dipendente del consorzio, che ha chiesto all’onorevole la sorte di ben tre finanziamenti già approvati dal CIPE, che consentirebbero l’aumento dei mc d’acqua nell’invaso della diga, senza i quali rimarrebbe sempre al di sotto del livello di allerta (4 milioni di mc). I finanziamenti sembra che si siano fermati alla regione, dopo il nulla osta del CIPE.

L’onorevole inoltre rimprovera il silenzio dei sindacati del settore agricolo, “che protestavano quando c’era qualcosa che non andava nella precedente gestione, oggi nonostante i danni anche economicamente quantificati, dovuti alla carenza idrica, tacciono, la regione tace”.

Abbiamo chiesto all’onorevole Di Stefano, se la gestione precedente, quella facente capo a Fabrizio Marchetti, non abbia nulla da rimproverarsi riguardo allo stato in cui versa oggi il consorzio: “Fabrizio Marchetti nella sua gestione" - afferma l'onorevole - "ha ridotto il debito, ha sempre pagato gli stipendi, ha attivato la diga di Chiauci, inaugurata nel 2010, ha presentato una serie di progetti alla regione approvati dal CIPE, aveva revocato alcune licenze di sfruttamento idrico irregolarmente date dalla precedente gestione, riportandole in capo all’ente. Con Annibali gli stipendi non vengono pagati, il debito che con Marchetti era di 6 milioni, oggi ammonta ad oltre 11 milioni di euro, i progetti sono fermi e il servizio di irrigazione è stato bloccato. Ritengo che chi è stato responsabile della nomina di Annibali al Consorzio, se ne debba assumere la responsabilità”.

Antonio Prospero ne fa un problema di conoscenza del territorio, “il consorzio è un ente importantissimo per la gestione del territorio, ho già sentito altri nomi che si vociferano per coprire questo ruolo e andremo di male in peggio, si tende ad occupare degli spazi politici, non alla salvaguardia di un ente fondamentale per il territorio”, gli fa eco l’onorevole Di Stefano “sappiamo chi ha voluto e dove lavorano insieme l’architetto Annibali e qualche avvocato di San Salvo, sappiamo tutto”.

Il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca interviene infine affermando: “Abbiamo bisogno di qualcuno che senta sulla propria pelle i problemi di questo territorio, troppi sono stati i danni che il territorio ha subito in questi mesi”.

Intanto gli agricoltori di San Salvo, in questa guerra, stentano a sopravvivere, perchè di sopravvivenza si tratta in un territorio dove anche gli allacci agli idranti per l'approvvigionamento idrico scompaiono e dove per far tornare l'acqua bisogna far ricorso alla stampa, assente secondo Antonio Prospero, ma che più volte in questi ultimi mesi purtroppo, ha giocato un ruolo fondamentale nel dar voce al malcontento di decine di agricoltori.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: