No Ombrina: alla Villa comunale il documentario sul petrolio “Nero d’Italia”

Rischi delle trivellazioni al centro dell'attenzione

Clara Di lello
21/08/2015
Territorio
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Domenica 23 agosto alle ore 21:15 presso la Villa Comunale di Vasto, si terrà la proiezione del documentario ‘Nero d’Italia’

Con la presenza di Fabrizia Arduini (referente energia per il WWF Abruzzo), Lino Salvatorelli (Arci Vasto), Eduardo Grumelli (referente Possibile), ed altri graditissimi ospiti, vi saranno interventi e discussioni inerenti ad un tema che risulta essere attuale quanto urgente, quello riguardo al progetto Ombrina che sembrerebbe essere in procinto di decollare malgrado il dissenso generato dai cittadini abruzzesi.

L’evento si associa ad un referendum contro le trivellazioni nel mare Adriatico, per l’abrogazione delle disposizioni dell’art. 35, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (‘Decreto sviluppo’). E’ possibile contribuire con la propria firma recandosi negli uffici del comune di Vasto.

Un incontro per riflettere e per far riflettere, con l’aiuto delle immagini, delle testimonianze, raccolte nel lavoro della Castellano nel documentario che verrà presentato a Vasto per la prima volta.

IL DOCUMENTARIO: Un viaggio in Basilicata tra le valli del petrolio, quello presentato dall’autrice Valeria Castellano che mette in luce come, ormai, la strategia petrolifera non rechi sicurezze di benefici. Il caso della Basilicata- dove l’estrazione del petrolio ha portato ben poco guadagno per lo Stato e per le popolazioni locali portando, invece, disagi, inquinamento e sospetti sulla salute pubblica- evidenzia e sottolinea maggiormente questo aspetto.

Proprio in questo aspetta si concentra il focus su cui si incentra il documentario di Valeria Castellano, attraverso interviste ai protagonisti (cittadini, agricoltori e attivisti) e recupero di materiali visuali provenienti sia da altri film sia dagli archivi dell’ENI che, nel corso della sua esistenza, ha dedicato molta attenzione alla comunicazione, anche attraverso l’istituzione di un ufficio cinema che ha finanziato importanti registi come Francesco Rosi e Ioris Ivens.
Oltre a mettere in luce questi aspetti, Nero d’Italia presenta e descrive i danni ambientali che si sono registrati nella regione dopo l’inizio delle trivellazioni e la difficoltà a certificare ufficialmente il nesso tra estrazione e inquinamento anche a causa delle contiguità tra le istituzioni deputate al controllo e le società petrolifere che estraggono greggio pagando tasse bassissime o, addirittura, nulle.

E così una regione a vocazione agricola e turistica si è vista penalizzata senza un adeguato ritorno in termini di sviluppo. Più che una fotografia o un’inchiesta giornalistica, ‘Nero d’Italia’ risulta essere un tentativo volto a far rivivere attraverso le parole, le immagini e musiche, le storie di chi vive all'ombra delle trivelle.

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