Un delicato lavoro di recupero psicologico, non solo per la ragazzina abusata dal patrigno, ma anche per la mamma che, sembra, abbia tentato persino di togliersi la vita quando ha scoperto le morbose attenzioni del suo convivente per la figlia. E' devastante l'effetto provocato dalle presunte violenze a sfondo sessuale che ieri hanno portato in carcere a Vasto un uomo di mezza età, colpito da un ordine di custodia cautelare chiesto e ottenuto dal sostituto procuratore della repubblica, Anna Rita Mantini, titolare della delicata inchiesta condotta dalla sezione di polizia giudiziaria del Tribunale in collaborazione con il nucleo anticrimine del commissariato. Sono due le vite da ricostruire dopo che giudici e polizia hanno messo fine ad una delle più scabrose vicende mai venute alla luce negli ultimi anni a Vasto, come dichiarato ieri dal vice questore, Ugo Terracciano, in una conferenza stampa. Intanto quella della ragazzina, oggi adolescente, soggiogata per anni dalle innaturali premure dell'ex convivente della mamma, poi quella della donna, tradita da chi spartiva il sonno con lei e che, invece, si sentiva fatalmente attratto dalla figlia. Una scoperta amara, che le ha causato ferite profonde nell'animo ed un rimorso incontenibile. Tanto da portarla, tempo fa, sull'orlo del baratro.