Assegnare la chiesa in disuso di Santa Maria di Costantinopoli alle comunità greco-ortodosse che risiedono ormai da tempo nel territorio: chiede questo al sindaco di Vasto Luciano Lapenna il consigliere comunale Luigi Marcello, del Comitato Civico, che ha presentato un'interrogazione al primo cittadino. ''Vasto e il suo comprensorio - spiega Marcello - presentano un numero relativamente elevato di cittadini provenienti dall'Europa orientale e di fede greco-ortodossa. Rumeni, albanesi, bulgari, ucraini e lituani sono, anzi, in costante aumento, anche alla luce dell'ingresso di Romania e Bulgaria nell'Unione Europea e della riforma della Bossi-Fini, attualmente allo studio, che, secondo le prime indiscrezioni, favorirà il flusso migratorio verso l'Italia. La presenza di consistenti comunità ortodosse in tutto il Paese - prosegue il consigliere comunale di centrodestra - costituisce, indubbiamente, una novità storica e sociale legata al flusso migratorio in corso e poche di queste comunità possono contare su propri luoghi di preghiera. In un gran numero di città italiane, quali Trieste, Monza, Bergamo, Cagliari, Massa Carrara e Roma, si è pensato bene di destinare ai cittadini di fede greco-ortodossa dei luoghi di culto per la professione di tale fede. Dal momento che spesso questi luoghi vengono recuperati tra le chiese ormai in disuso, la stessa cosa potrebbe essere fatta anche a Vasto con la cappella di Santa Maria di Costantinopoli che, anche nel nome, appare 'naturalmente' deputata alla funzione richiesta''.