Dopo l'erba c'è la spiaggia sporca: al Comune di Vasto è l'ora delle scuse

Prima l'assessore Marra ora il vice sindaco Sputore: da palazzo di città si chiede 'perdono'

redazione
06/06/2015
Attualità
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Prima l'assessore ai Servizi Marco Marra per lo sfalcio delle erbacce e della vegetazione debordante in più punti del territorio comunale partito in ritardo, ora il vice sindaco ed assessore al Turismo Vincenzo Sputore per via della spiaggia sporca nel lungo ponte festivo di inizio giugno.

Da qualche giorno i comunicati stampa diffusi da palazzo di città sono caratterizzati dalle scuse.

Ecco quelle formulate da Sputore: “Chiediamo scusa agli ospiti e ai residenti per l’accumulo di detriti sulle spiagge di Vasto Marina e Punta Penna causati da un’improvvisa quanto imprevedibile mareggiata che ha colto tutti di sorpresa. L’Amministrazione comunale – ha poi sottolineato il vice sindaco - ha stanziato 115.000 euro per la pulizia giornaliera di tutte le spiagge di Vasto e l’inizio dei lavori, dopo un primo e corposo intervento durante le scorse festività pasquali, dove sono stati rimossi oltre 300 q di detriti, era stato programmato per il prossimo 13 giugno, tuttavia, a seguito delle attuali condizioni, l’inizio dei lavori è anticipato al 5 giugno”.

Da ieri, dunque, è iniziata l'attività di rimozione dell'enorme quantitativo di rifiuti depositati a riva, tra i quali spiccano tronchi e pezzi di legno, pneumatici, tanta plastica e polistirolo. Una migliore programmazione (anche e soprattutto di fronte all'”improvvisa ed imprevedibile mareggiata”) avrebbe potuto evitare i problemi registrati, ma ormai... è andata come andata. Certo, vanno bene le scuse (che spesso nemmeno vengono chieste pur di fronte a responsabilità e carenze evidenti), ma sarebbe il caso di pensare con maggiore attenzione e cura a quelle che, non solo a chiacchiere, devono essere le autentiche risorse di Vasto: il suo mare ed il turismo in generale.

E, visto che non c'è due senza tre, chissà che non arrivi pure una terza richiesta di scuse a breve...

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