Cartoline con le immagini salienti ed eloquenti della manifestazione "No Ombrina, salviamo l'Adriatico" di sabato 23 maggio Lanciano, cui hanno preso parte decine di migliaia di persone, da inviare al premier Matteo Renzi e ai tre ministri coinvolti.
Non si ferma la mobilitazione del Coordinamento No Ombrina e dopo la manifestazione di sabato 23 maggio viene rilanciata l'azione, chiedendo ai cittadini di spedire una mail, contenente appunto la cartolina, direttamente alle istituzioni.
"La manifestazione del 23 maggio contro le trivelle - ricordano gli ambientalisti - è stata la più grande iniziativa pubblica di contenuto sociale e politico mai svolta nella storia della regione. La seconda è quella di Pescara di aprile 2013, sullo stesso tema. Ricordiamo che questi ministeri devono ancora concludere l'iter autorizzativo, dopo il parere favorevole della Commissione Via nazionale, sui progetti petroliferi più preoccupanti come Ombrina, Elsa2 e Rospo Mare".
Nel ricordare che "la Convenzione di Aarhus, uno dei capisaldi delle norme internazionali sulla partecipazione dei cittadini nei processi decisionali, prevede che 'al momento dell'adozione della decisione, si tenga adeguatamente conto dei risultati della partecipazione del pubblico'", gli ambientalisti, in conferenza stampa, hanno dato tutte le indicazioni necessarie per l'invio della cartolina, da inviare oltre che a Renzi (presidente@pec.governo.it), anche ai ministri dell'Ambiente, Gianluca Galletti (sepe.vittorio@minambiente.it), dei Beni culturali, Dario Franceschini (ministro.segreteria@beniculturali.it), e dello Sviluppo economico, Federica Guidi (segreteria.ministro@mise.gov.it).
"In una democrazia si può continuare ad ignorare la volontà popolare? - si chiedono associazioni e comitati -. Con la cartolina vogliamo ricordare alle istituzioni che sono legittimate solo se rispettano il popolo. Quello abruzzese è sceso in piazza unito con l'unica esclusione di una Confindustria ormai su posizioni isolate ed estremiste".
Nella cartolina si ribadiscono le richieste degli abruzzesi: quella di emanare decreti negativi per questi progetti e, in generale, quella di rivedere la politica governativa" in materia di petrolio.