La Costa dei Trabocchi, che si estende lungo l’Adriatico da Francavilla a Vasto, è ormai famosa nel mondo e costituisce motivo d’orgoglio per tutti gli abruzzesi.
Da sempre essi fanno a gara a esaltarne le caratteristiche facendo appello a una cultura millenaria, che spazia da un patrimonio ambientale e storico-artistico di pregio a un’enogastronomia d’eccellenza, fiore all’occhiello del made in Italy.
Qui sopravvivono, alla cementificazione in corso, gioielli di rara bellezza dai nomi accattivanti: Cungarelle, Trave, Casarza, S. Nicola, Canale, Vignola, Punta Penna, Libertini, Punta Aderci, Mottagrossa, Fosso Canale, Punta Cavalluccio, Pesce Palombo ecc., dove ancora è possibile immergersi in una natura rigogliosa tra orti e pinetine che sfiorano spiaggette rocciose presiedute dai primitivi trabocchi dei pescatori o godere di viste mozzafiato. Con un po’ di fortuna, è anche possibile trovare riparo dal sole e dal vento in qualche capanna primitiva, che mani invisibili, ispirate ai trabocchi, spesso costruiscono utilizzando tronchetti e rami secchi raccolti sui litorali sassosi, pervasi così da bizzarre ragnatele lignee in un’atmosfera surreale.
Anche le spiagge ampie e spaziose che percorrono la costa, da Francavilla a Vasto-San Salvo, costituiscono per il turista una rivelazione. Qui è sempre un immenso piacere poter osservare bambini che si attardano a impastare castelli con la sabbia bagnata o giovinetti che rincorrono un pallone in volo o semplicemente coloro che si godono il sole o il relax del crepuscolo tra gli ombrelloni ancora aperti e le sdraio semivuote.
Ma sono soprattutto le sagome delle colline verdeggianti dominate da splendide Chiese e Palazzi a conferire a questi luoghi un fascino particolare e a ricordarci che siamo in presenza di una realtà millenaria e di un patrimonio ambientale e storico-artistico di grande valore.
Di grande interesse anche la bontà di una produzione enogastronomica in espansione, grazie ad un territorio ancora sano, alla sapienza di numerosi piccoli produttori e pescatori locali. Chi non conosce prodotti di qualità come il Montepulciano d’Abruzzo o il genuino olio d’oliva che sgorga dai numerosi frantoi, o ancora i rinomati formaggi, salumi e soprattutto il famoso brodetto vastese? E come non apprezzare l’infinita produzione degli orti locali e del biologico, paradiso del popolo vegetariano in forte crescita?
Eppure un patrimonio così ricco, che appartiene a tutti noi, oggi rischia di essere intaccato da una gestione distruttiva del territorio, soprattutto da quando, il 22 novembre 2012, il ministero dell’Ambiente comunica la riapertura del progetto Ombrina Mare, un programma per l’estrazione e il trattamento di idrocarburi: gas e petrolio. Un pericolo per la regione Abruzzo, per la salute del mare Adriatico.
Grande, pertanto, sarà la mobilitazione No Ombrina a Lanciano, sabato 23 maggio.
Scenderanno in piazza oltre 250 tra enti, associazioni, comitati, organizzazioni che hanno finora aderito alla manifestazione (le adesioni sono in forte crescita) più una folla immensa di cittadini, produttori locali e operatori turistici cui sta a cuore la sorte della loro attività e la salute pubblica.
Anche la Chiesa sta facendo sentire la propria voce, sono già scesi in campo i vescovi abruzzesi e molisani con una lettera sul decreto “Sblocca Italia“ e sulla deriva petrolifera.