Era entrato in Italia sei anni fa dall'Albania e si era stabilito nelle Marche dove spacciava droga. Arrestato e condannato, ha scontato parte della pena ed ha poi chiesto di essere rimesso in libertà per tornare in patria. Così i poliziotti marchigiani lo hanno accompagnato al porto di Ancona e lo hanno imbarcato sul traghetto per il ''paese delle aquile''. Sembrava finita così, come tante altre, la storia del soggiorno italiano di I.S., trentaduenne, proveniente da Durazzo. Invece l'epilogo si è avuto solo ieri, quando gli agenti del Commissariato di Vasto lo hanno prelevato nel Vastese, dove era tornato sotto falso nome, per denunciarlo e rimpatriarlo per l'ennesima volta. L'accusa a suo carico è quella di false attestazioni a pubblico ufficiale ed uso di documento falso. Infatti, I.S., una volta sbarcato al porto di Durazzo aveva pensato bene di acquistare un passaporto falso e, cambiando nome, ha fatto tornato in Italia tentando di regolarizzare la sua professione. Con la nuova ''verginità'' conferitagli da un nuovo nome ed un passaporto falsificato a regola d'arte, si era anche presentato al Commissariato di Polizia mesi fa per chiedere un regolare pemesso di lavoro. La pratica non è stata trascurata e gli uomini del settore Polizia amministrativa hanno deciso di approfondire il tema delle generalità dell'albanese. A risolvere è arrivato il responso del casellario centrale d'identità, il cervellone del Ministero dell'Interno nel quale sono custodite le impronte dei pregiudicati. Le impronte di I.S. c'erano, ma con un nome diverso: quello col quale era stato in precedenza arrestato. Così, quando gli agenti hanno contattato I.S. per invitarlo a presentarsi in ufficio, lui ha pensato di averla fatta franca sicuro che l'invito preludesse la consegna del permesso di soggiorno. Davanti al decreto di espulsione del Prefetto di Chieti, però i sui sogni sono di colpo svaniti, cosicché I.S. ha confessato il suo intento fraudolento. Concluse le formalità, lo straniero è stato dunque rimpatriato. A San Salvo, i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato, per l'accusa di furto, un giovane pregiudicato del posto, Tony Mastrippolito, 25 anni. Aveva rubato una moto ad un professionista del posto che aveva subito denunciato il fatto ai militari. Dopo una serie di accertamenti e controlli, gli uomini dell'Arma hanno rintracciato il mezzo nei pressi dell'abitazione di Mastrippolito arrestando il giovane, rinchiuso nel carcere di Torre Sinello di Vasto. Nella foto il dirigente del Commissariato Ugo Terracciano