Protesta contro il 'caro-tasse': via alla copertura delle insegne

Sotto accusa gli aumenti contenuti nelle nuove disposizioni comunali

Il Centro
17/01/2015
Attualità
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La gestione dell’insegna costa troppo, i commercianti la tolgono o la coprono con dei cartelli per non pagare le tasse. È cominciata ieri mattina da via Naumachia, a poche centinaia di metri da piazza Rossetti, l’insolita forma di protesta dei negozianti del centro storico contro l’aumento delle insegne.

Il provvedimento, inserito in un regolamento rivisto dopo vent’anni e approvato dal consiglio comunale a dicembre scorso, prevede il nuovo balzello per una ventina di strade del centro storico, dell’area commerciale cittadina e della Marina: viale D’Annunzio, via Adriatica, viale Giulio Cesare, piazza Del Popolo e corso De Parma e quattro della Marina: viale Dalmazia, via Cordella, viale Duca degli Abruzzi e corso Zara.

L’aumento subìto è del 150% sulle insegne pubblicitarie, rispetto alla tariffa normale. Alcuni negozianti, fatti i conti, hanno deciso di chiudere i battenti, altri si sono rivolti alle associazioni di categoria sperando di trovare un cavillo per evitare la stangata, altri ancora hanno coperto le insegne.

«Fanno benissimo», afferma il consigliere comunale di opposizione Etelwardo Sigismondi (Fdi-An). «Forse servirà a far riflettere la maggioranza. Senza contare che l’aumento del 150% è solo una parte della stangata», annota Sigismondi. «Invece di prevedere incentivi per il commercio in un periodo di gravissima crisi economica, l’amministrazione ha disposto l’aumento da subito del 150% e, a partire dal 16 giugno e fino al 15 settembre, la possibilità di aumentare un altro 50% sui mezzi pubblicitari. Non solo», incalza Sigismondi, «l’articolo 28 del regolamento prevede anche la stipula di una polizza assicurativa per le insegne a copertura dei rischi corsi da terzi. E questo varrebbe per tutti gli strumenti di promozione pubblicitaria a partire dalla pubblicazione della delibera. Credo non ci sia bisogno di alcun commento. Il regolamento parla da solo», conclude il consigliere comunale Sigismondi.

L’associazione Ape che fa capo all’avvocato Corrado Squadrone, ha raccolto la protesta di diversi negozianti e si sta occupando della questione.

L’avvocato Squadrone cercherà di aiutare i negozianti. La stessa cosa hanno intenzione di fare altre associazioni in difesa dei consumatori.

Anche i cittadini si schierano dalla parte dei negozianti. «Se i commercianti non hanno soldi, chiudono i negozi. Le strade si svuotano e aumenta l’illegalità. Il Comune trovi il modo per evitare questa iattura», chiedono i residenti di via Naumachia.

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