Archiviazione per 15 dei 25 consiglieri regionali finiti l'anno scorso al centro della Rimborsopoli d'Abruzzo.
A quasi un anno di distanza - era il 23 gennaio 2014 - la Procura di Pescara cambia direzione chiedendo lo stralcio delle posizioni della maggior parte dei politici coinvolti.
Al centro dell'inchiesta c'erano presunti rimborsi gonfiati per viaggi e soggiorni fuori regione (ad esempio in occasione del Vinitaly). Sotto la lente era finito quasi tutto l'allora consiglio regionale con i componenti dei diversi schieramenti. Nell'anno trascorso, gli accusati hanno esibito a propria difesa scontrini e ricevute; nella maggior parte si parlava di cifre irrisorie.
Tra gli indagati figuravano anche i consiglieri regionali vastesi Antonio Prospero e Giuseppe Tagliente ed il sansalvese Nicola Argirò, all'epoca presidente della Commissione Sviluppo Economico.
I pm Giampiero Di Florio (prossimo procuratore capo a Vasto) e Giuseppe Bellelli ora chiedono l'archiviazione della posizione di gran parte degli indagati, tra i quali, appunto, Prospero, Tagliente e Argirò ed ancora Federica Carpineta, Lanfranco Venturoni, Lorenzo Sospiri, Nicoletta Verì, Carlo Costantini, Cesare D’Alessandro, Riccardo Chiavaroli, Giorgio De Matteis, Franco Caramanico, Emilio Nasuti, Alessandra Petri e Luciano Terra.
Invariate, invece, restano le posizioni dell’ex presidente della Regione Gianni Chiodi (a lui contestata la somma di 24mila euro), dell’ex presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano (15mila euro), di Alfredo Castiglione (ex vicepresidente), Mauro Febbo, Paolo Gatti, Luigi De Fanis e Carlo Masci.