Complessi residenziali senza servizi, proteste dei residenti e caso in Comune

L'interrogazione dei consiglieri Sigismondi e Desiati

Anna Bontempo
10/12/2014
Attualità
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Strade fantasma e quartieri dormitorio. Un binomio indissolubile a ben vedere quello che è successo in questi anni in città a causa della massiccia espansione edilizia. In alcuni comparti le opere programmate in cambio dello “scomputo” degli oneri di urbanizzazione non sono mai state realizzate.

Emblematico il caso del complesso residenziale Pegaso, in via Luigi Cardone, al centro di un’interrogazione presentata al sindaco Luciano Lapenna da Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia) e Massimo Desiati (Progetto per Vasto).

I due consiglieri d’opposizione, che si fanno portavoce delle lamentele dei residenti, segnalano la mancata realizzazione della strada pubblica che avrebbe dovuto collegare via Cardone con la scuola materna comunale di via Stirling, opera che, insieme al parcheggio, all’impianto di pubblica illuminazione, alle reti fognarie e idriche e alla linea elettrica d’alimentazione, doveva essere costruita a scomputo degli oneri di urbanizzazione.

Il danno in questo caso è doppio perché oltre a non aver incassato i soldi, il Comune deve fare i conti con le proteste delle famiglie che abitano nel complesso residenziale.

«La mancata realizzazione della strada crea non pochi problemi ai residenti», affermano Sigismondi e Desiati, «infatti, nelle ore di ingresso e di uscita dalla vicina scuola di via Stirling, si verificano ingorghi e intralci alla circolazione dovuti all’utilizzo delle strade private del complesso residenziale anche da parte dei mezzi del servizio scuolabus. Oltretutto, i genitori degli alunni, con le proprie autovetture, sono costretti, per accedere nei pressi della scuola, ad utilizzare tali strade private, affrontando così i rischi relativi ad incidenti che dovessero verificarsi e che non troverebbero neanche copertura assicurativa».

I due consiglieri aggiungono anche che la convenzione con cui l’impresa si impegnava a realizzare la strada risale al 2000 e che il tempo utile per realizzare l’opera era stato fissato in cinque anni.

Nell’interrogazione, che solleva un problema annoso, Sigismondi e Desiati chiedono lo stato di attuazione del comparto edilizio, i sopralluoghi effettuati dall’ufficio tecnico comunale per «verificare la corretta realizzazione delle opere di urbanizzazione previste», ma soprattutto vogliono sapere «quali azioni intenda assumere l’amministrazione per la mancata realizzazione della strada».

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