Se non votano i cittadini, se non vota il popolo, che voto è?

Elezioni per la 'nuova' Provincia, la nota del consigliere comunale D'Alessandro

riceviamo e pubblichiamo
03/10/2014
Attualità
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Come può la politica, o ciò che ne resta, imbastire per il prossimo 12 ottobre un triste teatrino provinciale, dopo aver sbandierato ai quattro venti, e venduto ai cittadini, la necessità dell’abolizione delle Province?

In effetti non può, non potrebbe, ma non essendo la politica, né ciò che ne resta, a palesarsi davanti ai nostri occhi, bensì un logoro e anchilosato sistema di potere desideroso soltanto di perpetuarsi, continua a permettersi di tutto, di più.

Abolire le Province senza abolirle, impedire il voto ai cittadini e consentirlo ai soli consiglieri comunali per ricostituire, in fondo, la stessa Assemblea, è una colossale presa in giro. Di più, è una mistificazione, un imbroglio.

Ovviamente, anche nella nostra città ci sono candidati che cercheranno di diventare nuovi consiglieri provinciali.

C’è chi si lamenta, dentro il Pd, per le mancate candidature del cosiddetto territorio, ma si recherà a votare per spirito di appartenenza al partito che contesta. È stato chiesto anche a me, come a tutti, di andare a Chieti il 12 ottobre e di votare per questo o quel consigliere, per Pupillo o Scaricaciottoli come Presidente.

Pupillo e Scaricaciottoli? Io il 12 ottobre me ne sto a casa, come tutti gli altri cittadini.

Se non votano i cittadini, se non vota il popolo, che voto è? Nelle S.p.a. votano i soci. Le Istituzioni sono un’altra cosa. O dovrebbero essere un’altra cosa. Almeno in democrazia.

Davide D’Alessandro
Consigliere comunale indipendente

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