LOCALI PUBBLICI IN CITTA', DIVERSE LE INFRAZIONI RISCONTRATE

Gianni Quagliarella
19/04/2007
Attualità
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Tre locali pubblici a rischio chiusura sul lungomare e in centro, sette recinzioni di stabilimenti balneari realizzate abusivamente sulla spiaggia e contravvenzioni a raffica comminate in varie zone di Vasto. Secondo gli accertamenti ispettivi compiuti in queste settimane dalla Polizia Municipale e dai Carabinieri, le violazioni di leggi e regolamenti sarebbero un fenomeno sempre più diffuso in città, tanto da indurre l'amministrazione comunale a scegliere la strada del pugno di ferro per ripristinare, dove necessario, condizioni minime di regolarità. Venuto a galla con il caso della 'Ciucculella', lo storico locale della marina temporaneamente chiuso al pubblico per il mancato rispetto di norme igienico-sanitarie, come precisa l'assessore al commercio, Lina Marchesani, il fenomeno, ancorché non generalizzato, avrebbe raggiunto livelli preoccupanti. Allo studio, adesso, altre richieste di chiusura temporanea, non meno di sette. La notizia è filtrata nella giornata di martedì, quando, allarmati, i titolari delle attività commerciali finite nel mirino hanno cominciato a rivolgersi ai loro legali. Secondo le prime indiscrezioni, le contestazioni avanzate dagli organi ispettivi vanno dalla musica troppo alta o alla mancanza di autorizzazioni alla diffusione sonora, ma, di fronte a violazioni come queste già riscontrate e punite in passato, fanno certo sensazione i casi di attività produttive passate di mano fra più titolari senza che i locali possedessero la prevista licenza. Un quadro poco edificante, insomma, quello che va emergendo in questi giorni a Vasto e non limitato soltanto ad alcuni locali pubblici della marina. Se in qualche caso, nei loro controlli, i carabinieri e i Vigili Urbani avevano individuato infatti locali da ballo addirittura privi di uscite di sicurezza, pare che la disinvolta condotta di taluni gestori si sia allargata a macchia d'olio anche nel centro storico. Non proprio un optional, insomma, leggi e regolamenti ma quasi, questo almeno secondo il Comune. Inutile dire che il giro di vite imposto dall'amministrazione ha destato forte malumore tra i destinatari delle ordinanze di chiusura. Tutti si vanno già attrezzando, infatti, per opporsi ai provvedimenti: codici alla mano toccherà ai gestori di bar e locali pubblici, adesso, preparare le deduzioni da presentare in Comune. Se non verranno accolte, si aprirà la strada delle impugnative, al giudice di pace o davanti al Tribunale Amministrativo Regionale. Si ha la sensazione, in ogni caso, che l'amministrazione Lapenna, pur senza rinunciare al dialogo, voglia comunque ristabilire condizioni di garanzia in un settore delicato e vitale come quello del commercio.

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