'Una visione d'insieme sui problemi del Mare Adriatico'

L'associazione Amici di Punta Aderci dopo l'episodio dei capodogli a Punta Penna

Associazione Amici di Punta Aderci
14/09/2014
Associazioni
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Lettera aperta al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e per conoscenza agli assessori regionali all’Ambiente e alla Sanità Mario Mazzocca e Silvio Paolucci e al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti.

L’increscioso episodio verificatosi sulle coste di Vasto, la nostra città, con lo spiaggiamento di sette capodogli sulla spiaggia di Punta Penna, situata all’interno della “Riserva Naturale di Punta Aderci”, ripropone con drammatica urgenza il problema della fragilità del mare Adriatico.

Non vogliamo entrare nel merito delle cause che sono ancora da accertare; tuttavia l’analogo precedente verificatosi nel dicembre 2009 sul Gargano, molto simile a quello accaduto a Vasto (per il quale lo studio pubblicato sulla rivista scientifica statunitense Plos One, a firma di Sandro Mazzariol e Giovanni Di Guardo, stabilisce una multifattorialità) impone una riflessione allarmata (e una reazione ferma) sui pericoli numerosi che minacciano un mare così fragile – e chiuso – come l’Adriatico.

Le ricerche di petrolio avviate dalla Croazia nel mare Adriatico, che vanno in una direzione opposta a quella che migliaia di Abruzzesi avevano manifestato con la ferma opposizione al progetto “Ombrina Mare”, hanno certamente, e ne avranno ancor più in futuro, effetti devastanti su un mare-lago come l’Adriatico.

La nostra Associazione, nata per difendere la piccola Riserva di Punta Aderci, che proprio sull’Adriatico si affaccia, rivolge a Voi un invito pressante affinché vi attiviate:

- a creare un tavolo permanente di confronto con tutte le altre regioni dell’Adriatico, che affronti in maniera sinergica e con una visione d’insieme i problemi del Mare Adriatico;

- a esercitare tutte le possibili pressioni sul Governo nazionale, affinchè si addivenga ad accordi bilaterali con la Croazia che, facendo parte della Comunità Europea, non può ignorare le conseguenze comuni di scelte compiute unilateralmente.

E’ ormai improcrastinabile una nuova politica dell’ambiente che non pensi al territorio come ad un puzzle,ma lo contempli come un armonico “tutto” che appartiene a tutti e che, dunque, appartengono a tutti le risorse, i problemi e le soluzioni.

Nella convinzione che in una Democrazia matura le Associazioni abbiano un ruolo ineliminabile di interlocuzione e di pungolo dei rappresentanti eletti, ci aspettiamo un riscontro reale a queste proposte, nella speranza che la Vostra sensibilità istituzionale non recida la residua fiducia dei cittadini.

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