Il desiderio di una spiaggia alternativa per vivere una giornata con amici ha fatto cadere la scelta su “Libertini”, una delle spiagge della riserva naturale di Punta Aderci.
Non è semplicissimo giungerci. Ci si arriva percorrendo una strada non ancora asfaltata e camminando quasi a passo d’uomo in quanto troppo stretta per ospitare due macchine e perché si alza un enorme polverone.
Mogli e figli sono scesi al punto in cui si approdava sulla spiaggia con ombrelloni, giochini da mare, borse termiche e borse asciugamani mentre gli “autisti” (i mariti!) andavano a parcheggiare in una area di sosta non vicina (nei dintorni c’è il divieto di sosta). In molti vi parcheggiavano nonostante il divieto. Mogli e figli cominciavano a percorrere una scoscesa non del tutto agevole ed abbastanza lunga in cui per fortuna hanno posto delle tavole a mo’ di scala (80 gradini). Nonostante questi preamboli la spiaggia era zeppa di gente anche con bambini piccoli.
Lo scenario era molto suggestivo: una spiaggia lontano dalle cose del mondo e dove al posto della sabbia ci sono i ciottoli. Ci sono scogli di origine alluvionale. Da qui è ben visibile la punta “Aderci”. Una volta sopraggiunti anche i mariti, piazzato l’ombrellone, occupato una porzione di spiaggia e fatto il primo bagno per ristorarsi dalla lunga fatica, si è fatta una passeggiata sino alla punta Aderci. In questa punta si può percorrere una minuscola galleria naturale scavata all’interno della punta. In acqua si scorge uno scenario spettacolare: diverse alghe radicate nelle rocce che danno vita ad una danza di flora dai colori che vanno dal verde brillante al rossastro autunnale. Dopo che i bambini hanno raccolto conchiglie e cose belle per i loro occhi si è tornati alla base per condividere il cibo portato con tanta fatica.
Un'altra caratteristica di questa spiaggia (come quella di Mottagrossa) è il recupero dei pezzi di tronco sbiancati dal mare per la costruzione di fac simile di tende e capanne. Anche i bambini della compagnia (ognuno partecipando secondo la sua età) si sono cimentati in una costruzione di una tenda “di legno”. Sotto di queste c’era un fresco inimmaginabile, niente a che fare con l’ombra dell’ombrellone.
Dopo pranzo e dopo una piccola sosta all’ombra si è fatta una altra passeggiata cambiando direzione. Ad un certo punto appare una vera e propria capanna che sembrava un monolocale (come l’ha definito uno della comitiva) con dei pilastri predisposti per un futuro ingrandimento della struttura. Un po’ più avanti un'altra struttura similare più piccola ma che era una sorta di cappella: un occhio clinico ha saputo captare in un pezzo di legno storto, posizionato in un certo modo, un crocifisso stilizzato. Il crocifisso è posto al centro in fondo alla struttura e dietro di esso fuoriesce un immagine (un po’ sbiadita) di papa Giovanni Paolo II. Alla destra di questo crocifisso c’è il “regolamento del condominio” ossia un insieme di regole da rispettare per mantenere pulita la spiaggia e un contenitore trasparente per documenti dove sono riposte penne e carta per lasciare un ricordo del passaggio e/o per lasciare suggerimenti e riflessioni. All’angolo sinistro è posta una campana con un batocchio fatto da una cordicella con delle pietre. E sui pezzi di legno ci sono varie scritte “educate”.
Ogni tanto si scorgevano persone cosparse di argilla. Andando più avanti, verso la spiaggia di Punta Penna, in un tratto di acqua si poteva prendere l’argilla. Anche la compagnia ha proceduto allo spargimento di argilla sui propri corpi. È stato un vero spasso.
Un nuovo bagno prima della risalita e poi alle auto, stanchi ma felici per questa bella giornata in compagnia.