“Riportare gli Eurostar alla stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo”: si rivolge direttamente al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi il presidente dell’Associazione Vastese della Stampa Giuseppe Catania.
“Numerosi cittadini-contribuenti dei centri del territorio del Vastese – scrive in una lettera aperta indirizzata all’uomo di governo - hanno rivolto pressanti richieste agli organi di stampa in merito al problema che riguarda l’incresciosa e anomala situazione della stazione ferroviaria Vasto-San Salvo, sulla linea Adriatica, che presenta disagi ormai da anni. C’è la necessità – sottolinea Catania nel suo scritto - di dare il giusto valore, per le sue peculiarità, alla Città del Vasto e, nello specifico, alla stazione ferroviaria Vasto-San Salvo. Questa area d’Abruzzo – rimarca - annovera oltre 30 paesi che si servono della locale stazione ferroviaria. Vasto, inoltre, dispone di stupende spiagge ed è assai apprezzata con flussi turistici consistenti”.
E’ per questo, sottolinea il presidente dell’Assostampa, che la stazione ferroviaria della località deve avere giuste e migliori considerazioni, soprattutto in termini di disponibilità di treni di percorrenza extraregionale, con un più positivo impatto sul territorio anche e soprattutto a livello turistico, ma non solo.
Viene messa in risalto, infatti, la presenza delle zone industriali del territorio e, dunque, dell’importanza – globalmente considerata – di questa zona meridionale costiera dell’Abruzzo, oltre ad un’utenza che si compone di un rilevante numero di lavoratori pendolari e studenti universitari fuori sede che si spostano frequentemente in treno. “Si sottolinea – rileva ancora Catania - che diversi convogli Eurostar fermano alle stazioni di Riccione, Senigallia, Cattolica e Termoli, ma non a Vasto. E tale disparità risulta irrazionale e priva di senso logico”.
Infine la raccomandazione a Lupi: “Il ministro è invitato ad intervenire presso la Direzione Generale di Trenitalia per la concessione di fermate alla stazione di Vasto-San Salvo per destinazioni settentrionali”, suggerendo di concedere all’ultima stazione della costa adriatica abruzzese almeno uno degli scali che interessano la vicina Termoli.