FERMARE LA STRAGE SULLE STRADE, L'APPELLO DELLA FILT-CGIL

Michele D'Annunzio
14/04/2007
Attualità
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Mettere a posto le strade-killer. Punti diversi, alla periferia sud oppure verso Vasto Marina, stessi livelli di pericolo. Che si chiami Istonia o via Luigi Cardone, la storia è la stessa: tre morti in pochi mesi. Rotatoria o semaforo. Sono queste le soluzioni proposte dalla Filt-Cgil di Vasto per l'incrocio di località Sant'Antonio Abate, dove nel lunedì di Pasqua ha trovato la morte Sandro Smerilli, l'autista d'autobus che, mentre era in sella alla sua moto Gilera, si è scontrato contro un auto. A parlare sono proprio i suoi colleghi Vincenzo Giangiacomo ed Angelo Molinaro, rappresentanti sindacali della Filt-Cgil in seno alla Sat, la società che gestisce in città i servizi urbani. ''Le soluzioni - spiegano Giangiacomo e Molinaro - sono due: il semaforo o, meglio ancora, la rotatoria per canalizzare il traffico e costringere gli automobilisti a rallentare. E poi, bisogna eliminare il dosso che limita la visuale e la sicurezza. Non si dimentichi - concludono - che una rotatoria servirebbe anche più a valle. All'incrocio con la strada provinciale che da Sant'Antonio porta a San Salvo. Lo diciamo da tempo, non vorremmo che accadessero altre disgrazie, come quella che è capitata al povero Sandro''. I residenti della zona approvano. Dal giorno del drammatico incidente, non hanno smesso di chiedere la messa in sicurezza della strada. Via Luigi Cardone altro non è che il prolungamento dell'asse viario più trafficato, quello che inizia con l'Istonia, la provinciale che collega Vasto Marina alla città alta, e diventa prima corso Garibaldi, poi via Vittorio Veneto, quindi via San Michele, fino a condurre a Sant'Antonio Abate col nome di via Luigi Cardone e proseguire verso l'entroterra. Il comitato di quartiere 'Vasto Alta' sta raccogliendo centinaia di firme per la costruzione della rotatoria e l'eliminazione del dosso che ostruisce la visuale proprio all'altezza dell'incrocio, rendendolo pericoloso a chi sta percorrendo la strada in salita. La stessa cosa chiede ''Qui Quotidiano'', il foglio diretto dal consigliere regionale Giuseppe Tagliente, che pubblica da quattro giorni un coupon da compilare, ritagliare e firmare, con il quale si chiede al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e al presidente della Provincia di Chieti, Tommaso Coletti, di intervenire. Sandro Smerilli, Francesco Iovino e Valentina Pietropaolo. Sono le ultime tre giovani vittime della strada. Pericolosissima nel punto in cui è accaduto l'ultimo incidente mortale, ma anche nel tratto che porta a Vasto Marina dove la famigerata 'curva della morte' è il punto critico. Stendere l'asfalto drenante in quelle poche decine di metri significa solo tamponare una ferita profonda. Per suturarla, servono investimenti ben diversi: rendere meno nervoso il tracciato, sia in corrispondenza delle curve pericolose, sia del dosso di Sant'Antonio Abate. Per fermare la scia di sangue.

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