Presidio a Gissi, dinanzi la sede della Golden Lady, per quella che lavoratrici e lavoratori hanno etichettato come la 'Festa del Lavoro-Beffa'.
La questione Golden Lady assurge a ruolo preminente, nel nostro territorio, per un comparto occupazionale sempre a rischio.
Ospitiamo qui di seguito un intervento di Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Filctem-Cgil.
Viviamo purtroppo un altro 1°maggio amaro per il territorio del Vastese e in particolare per la Val Sinello.
La vertenza simbolo (Golden Lady) rimane ancora un dramma che si sta consumando sulla pelle di uomini e donne, ormai allo stremo, dopo anni di lotta, di speranza, di delusione e di umiliazioni.
Nulla di nuovo è accaduto, anche dopo le opportunità che l’ultimo incontro ministeriale aveva lasciato intravedere. Restiamo in attesa di una convocazione, del nuovo soggetto interessato, che dovrebbe arrivare nella seconda settimana di maggio.
Tutti parlano di lavoro, di ridare centralità al lavoro, di dare seguito all’art. 1 della Costituzione, ecc. Tante belle parole che, ad oggi, purtroppo non trovano riscontro nell’agire quotidiano.
La rabbia cresce, insieme alla preoccupazione di passare, a breve, dalla mobilità al nulla... E tutto questo in Val Sinello, in un'area che, negli anni passati, oltre a dare occupazione a tante persone, aveva anche fatto sì che si fermasse lo spopolamento delle aree interne e che grazie alla possibilità di lavoro era anche l’emblema dell’emancipazione e del riscatto fattivo del ruolo della donna. Con la situazione attuale si rischia un arretramento di 50 anni, con tutte le ripercussioni negative che sono facilmente immaginabili.
Un ennesimo 1° maggio vissuto all’insegna delle promesse...
Noi continueremo ad essere al fianco dei lavoratori, continueremo a lottare affinché il territorio venga risarcito, da tutto quello di negativo che si è concentrato in questa drammatica vertenza.
Fino ad oggi, seguendo la campagna elettorale per le Regionali, dispiace che nessuno abbia ancora messo in agenda un passaggio nella Val Sinello, per indicare chiaramente come si intende affrontare il problema Golden Lady e di tutte le altre aziende in crisi. Ma attendiamo fiduciosi, con la consapevolezza che il tempo degli annunci, ai soli fini ellettoralistici, è finito. Tutti devono sapere che seppur stremati, delusi, arrabbiati, le lavoratrici ed i lavoratori, conservano ancora un valore, attraverso il quale continuare a chiedere soluzioni, che è quello della dignità.
Dignità di vedere finalmente un futuro meno incerto per pensare che finalmente si possa tornare a festeggiare il 1° maggio anche dalle nostre parti, riscoprendo il vero valore che per tanti anni ha caratterizzato questa giornata.