''L'assenza di investimenti e di un piano industriale mette a serio rischio il futuro della Denso di San Salvo''. Lo afferma il segretario provinciale della Fiom-Cgil, Mario Codagnone che sottolinea, ancora una volta, la necessità impellente di addivenire ad una strategia condivisa per il possibile rilancio del sito metalmeccanico sansalvese. ''Quando la stessa Denso acquisì la Magneti Marelli nel 1999 aveva l'obiettivo di far diventare il sito produttivo di San Salvo centrale in Europa per la produzione di macchine rotanti (piccoli motori, motori e alternatori) - ricorda l'esponente del sindacato -, ma nel corso degli anni, nonostante vari accordi per il rilancio, si sono persi centinaia di posti di lavoro e non si sono realizzate le condizioni di sviluppo. La responsabilità di tutto questo è del management aziendale che, nonostante gli alti sacrifici dei lavoratori, non é riuscito a risanare la fabbrica''. Codagnone ribadisce poi la netta contrarietà del sindacato ai 500 esuberi individuati dalla proprietà e pone nuovamente in evidenza che l'attuale periodo di cassa integrazione, scattato per tredici settimane dallo scorso 5 febbraio, ''deve servire a definire un nuovo piano industriale serio e credibile, deve coinvolgere il minor numero di lavoratori, deve garantire una rotazione più ampia possibile, deve essere equo e non discriminante. Inoltre, in questo contesto, non vi deve essere ricorso allo straordinario per rispetto dei lavoratori che sono in cassa integrazione. Un nuovo piano industriale che preveda investimenti certi e nuovi prodotti da fare a San Salvo, utilizzando anche il capannone libero dei piccoli motori''. Altro auspicio è relativo al recupero dei rapporti con la Fiat. ''Tutto questo è possibile - rimarca Codagnone - poiché il prodotto e le situazioni di contesto lo permettono. Importante è poi il ruolo delle istituzioni e del governo nazionale per le pressioni che potranno esercitare sulla proprietà giapponese e gli incentivi di sostegno che potranno fornire allo stabilimento. Serve l'impegno di tutte le forze politiche per dare un contributo serio alla risoluzione di questa drammatica vicenda, che coinvolge centinaia di famiglie, superando le beghe di cortile e le inutili strumentalizzazioni a scapito dei lavoratori. Fondamentale - conclude - è l'unità, la lotta dei lavoratori e la mobilitazione di tutto il territorio, se vogliamo salvaguardare il ruolo della Denso come grande impresa nel nostro territorio anche per il domani. Questa è la sfida!''.