Davide Napolitano, un giovane studente vastese iscritto alla Facoltà di Lettere Moderne dell'Università G. D'Annunzio di Chieti-Pescara, ha autopubblicato un libro dal titolo Le Terre di Denangard - L'Armatura Perduta, con la casa editrice Lampi di Stampa. Dal 31 gennaio il libro sarà acquistabile nelle leibrerie convenzionate e on line. Nell'attesa, riportiamo le risposte di Davide ad alcune delle nostre domande, per capire i motivi che lo hanno spinto ad auto pubblicare il suo libro.
Come nasce l'idea di auto pubblicare un libro e quali difficoltà hai avuto nel farlo, se ne hai avute?
Volevo realizzare il sogno di poter vedere un giorno il mio libro esposto nella vetrina di una qualsiasi libreria e di vederlo orgogliosamente sfogliare da qualcuno. L'idea di auto pubblicare è nata come unica alternativa, la più economica. Una volta terminata la scrittura del manoscritto, ero pronto per inviarlo alle case editrici italiane; in questi casi, i tempi di risposta variano dai 3 ai 12 mesi circa. Alcune case editrici non mi risposero affatto, altre mi rifiutarono perché non interessate, altre risposero positivamente e grazie a loro, iniziai ad aprire gli occhi sul mondo editoriale. Non vogliono mancare di rispetto a nessuno, tanto meno alle brave persone che lavorano incessantemente nel settore editoriale, ma credo di poter affermare con convinzione che non c'è spazio per gli autori emergenti ( salvo rarissimi casi ) perché le case editrici non vogliono, o non possono rischiare con loro. Nella casa editrice Lampi di stampa ho trovato un’opportunità per tirare fuori il mio manoscritto dal cassetto. Le difficoltà dell'auto pubblicazione sono tantissime ma sono per lo più “tecniche”, relative a impaginazione e soprattutto alla correzione del manoscritto.
Oggi molti, giovani e meno giovani, scrivono libri pubblicandoli in modo autonomo o tramite casa editrice. Quali sono le tue idee a riguardo?
Sono favorevole. Se uno scrittore in erba, o chiunque altro si diletta a scrivere racconti, o poesie, e vuole pubblicare una sua opera, che lo faccia. Ci saranno sempre persone che non apprezzeranno il lavoro fatto ma. Non esiste soddisfazione più grande che scrivere per diletto; la scrittura fa bene a se stessi, regala un sogno,una fuga dalla realtà.
Che tipo di approccio hai con la lettura e, soprattutto, con la letteratura?
Adoro leggere,potrei passare un'intera giornata immerso nella lettura di un bel romanzo, specialmente se di genere fantasy!Per quanto riguarda la letteratura, invece, il discorso è più “complesso”. Si è trattato di una specie di “corsa ad ostacoli” iniziata all’Istituto Palizzi ,grazie all’amore e alla passione per la letteratura che è riuscita a trasmettermi la mia insegnante di allora, e proseguito con l’iscrizione alla Facoltà di Lettere dell’Università D’annunzio di Pescara, quindi con la mia prima pubblicazione autonoma.
Perché hai scelto il genere fantasy?
Amo tutto del genere fantasy: maghi, streghe, orchi, nani, elfi, folletti, draghi, profezie ecc...Amo sognare a occhi aperti e l'ho sempre fatto, senza provare vergogna o imbarazzo. Credo che i libri fantasy riescano, più degli altri, a stimolare l'immaginazione, sia nei bambini che negli adulti.
Raccontaci per sommi capi la trama del tuo libro.
Una magica avventura ambientata nelle meravigliose Terre di Denangard, tra Elfi della Conoscenza e Neurati, lontani parenti dei nani. Ben, un sedicenne ragazzo di campagna, dovrà conoscere il suo passato, e inseguire il suo destino. Orfano, solo e insicuro, si troverà ad affrontare le proprie paure, i propri limiti e l'oscuro potere del dispotico Tiranno Darza, l'assassino dei suoi genitori, ultimi regnanti dei popoli delle Terre di Denangard. Una estenuante ricerca lo condurrà alla scoperta dell'Armatura Perduta del Grande Re Goras, unica arma abbastanza forte da poter forse sconfiggere il diabolico Tiranno Darza. Una storia ricca di speranza, amore e coraggio. Battaglie, colpi di scena, antiche magie e nefaste profezie fanno da sfondo. Resistere, sarà impossibile.
Grazie Davide e in bocca al lupo,
Crepi, grazie a te, grazie a voi.