Un affettuoso ricordo di 'Comare Tina', Maria Concetta De Fazio

'La Signora dell'Edicola': gentilezza e cortesia allo stato puro

Francesco Tomassoni
21/01/2014
Attualità
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Se per Totò ed i napoletani la “comare” dei Soliti ignoti era sinonimo di cassaforte, per i vastesi c’è un collegamento diretto con la sig.ra Maria Concetta De Fazio ved. Di Lanciano scomparsa l’11 gennaio u.s.

Lascerà un ricordo indelebile in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerLa, apprezzandone gentilezza e cortesia, intenta a svolgere un vero servizio pubblico con qualsiasi condizione di tempo, dal soffocante caldo estivo all’intenso freddo invernale, all’interno della rivendita di giornali di piazza Rossetti meta di decine e decine di persone che normalmente facevano riferimento alla Comare Tina.

Per quanto mi riguarda direttamente, quella che io chiamavo la Signora dell’edicola, è stata una delle prime conoscenze, arrivando a Vasto dalle vicine Marche agli inizi degli anni ’70. La rivedo ancora intenta, sul far della sera, nella giornaliera contabilità della resa dei quotidiani tagliandone le testate che, rifilate con una precisione da certosino, venivano contate e sistemate per l’inoltro al distributore. Non a caso quindi mi riferivo alla Signora come ad una delle vastesi che “contavano” in senso lato, cosa che mi sembrava gradisse visto e considerato che da parte mia voleva sicuramente essere un complimento nel vederLa intenta in una operazione di routine quotidiana cascasse il mondo.

Un altro aneddoto, dei mille che sicuramente in tanti potrebbero raccontare, riguarda il rapporto che si era instaurato con mia figlia Francesca. Normalmente con mia moglie ero solito fare la passeggiata serale nei dintorni di piazza Rossetti con una puntatina alla Farmacia Piccolotti, per questioni di marchigianità, prima di fare sosta all’edicola dove la Signora mi conservava i fascicoli delle tante enciclopedie acquistate nel corso degli anni dal ’70 al ’90 circa e con la quale eravamo soliti intrattenerci per le solite quattro chiacchiere anche su fatti quotidiani. Mia figlia Francesca, fin da piccolissima, spesso era con noi e, continuando a sentire che in tantissimi si rivolgevano alla… “Comare Tina”, un giorno entrando nel chiosco, Le ha tirato la gonna chiamandoLa “Comare”. La qualcosa destò un po’ di stupore, ma nel contempo una certa soddisfazione, nel sentirsi così appellare da una bimba che da quel giorno è entrata di diritto fra le “figliocce” della Signora Tina che in presenza di amiche interrogava Francesca dicendo: “Chi sono io?” per sentirsi poi rispondere con soddisfazione: “La Comare”.

La numerosissima famiglia Di Lanciano, allargata dai De Fazio arrivati dalla vicina Puglia, ha rappresentato un gran bel nucleo familiare con sempre tante presenze in via Eloidia dove, specialmente d’estate, arrivavano anche parenti da più parti d’Italia per tanto affetto mantenutosi nel tempo. La scomparsa di “Comare Tina” lascia sicuramente un vuoto incolmabile per i quattro figli Licia, Adriana, Maria Antonietta ed Antonio, i tanti nipoti, i parenti ed i vastesi tutti che serberanno un indelebile ricordo del quale si potrà tornare a parlare ogni qualvolta ci sarà bisogno di fare riferimento ai veri valori di una vita vissuta fra lavoro e casa. Il mio personale cordoglio, al quale si unisce tutta la mia famiglia, vuol essere una vicinanza a quanti piangono una dipartita così dolorosa, ma Comare Tina, riunitasi al Suo Vincenzo, continuerà a volgere il Suo sguardo gentile ed affettuoso su tutti noi.

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