Un altro Natale con pochissimi motivi per festeggiare sul fronte lavorativo per gli ex dipendenti della Golden Lady di Gissi. Annunci di svolte dietro l’angolo si alternano ad altrettanti lunghi silenzi. Non è incoraggiante il bilancio dell’ultimo presidio del 2013 tenutosi venerdì mattina davanti allo stabilimento.
LE PROSPETTIVE - Sindacati e lavoratori si erano lasciati con le novità seguite all’ultimo incontro ministeriale del 21 novembre scorso: un’azienda di servizi interessata al sito e che occuperebbe 80 persone. Da allora è calato il silenzio e i tre rappresentanti sindacali impegnati nella lunga vertenza – Giuseppe Rucci (Cgil), Arnaldo Schioppa (Uil) e Franco Zerra (Cisl) – hanno convocato le istituzioni. All’appello non ha risposto quasi nessuno: il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio e il consigliere regionale Nicola Argirò hanno inviato una lettera con la quale spiegavano la propria assenza per altri impegni (tra assenti giustificati e non): c’era solo un collaboratore del sottosegretario Giovanni Legnini. Il 27 dicembre ci sarà un incontro in Regione: dalla rimodulazione dei fondi Fas potrebbero arrivare 2 milioni di euro per la Val Sinello, bisogna capire come usarli (e se dare seguito ai probabili accordi di programma).
IL RISVOLTO GIUDIZIARIO - Il 10 gennaio scadrà l'ulteriore proroga concessa dal giudice del lavoro alla Silda per presentare un piano di rientro per evitare il fallimento. Finora l'azienda che doveva produrre scarpe in Val Sinello non ha presentato niente, ma ha solo chiesto proroghe su proroghe. Se dovesse arrivare il piano, hanno spiegato i sindacati, gli ex lavoratori della Silda saranno chiamati a pronunciarsi e l'esito è scontato.
MOBILITÀ PER GLI ULTIMI EX-NEW TRADE - Un'altra partita si chiude (parzialmente). Gli ultimi 5 dipendenti che non erano stati messi in mobilità dalla New Trade per 'punizione' per lo sciopero a oltranza di inizio estate si sono visti riconoscere il licenziamento per giusta causa e ora potranno accedervi
SCELTE DIFFICILI - La pazienza dei lavoratori è agli sgoccioli. Le partite del nuovo anno saranno dure. Se da un lato continua la ricerca di imprenditori che possano assorbire gli ex dipendenti di Grassi, dall’altra ci sarà da scegliere intanto gli 80 per l’azienda attualmente interessata. La posizione dei sindacati emersa è quella di dare la priorità a chi ha lottato notte e giorno durante l’ultima tesissima estate, quando la falsa riconversione sfociò nei presidi a oltranza.
MINACCE A RUCCI - Qualcuno non condivide questo punto di vista e si è lasciato prendere la mano da un clima sempre più teso. Rucci ha ricevuto alcuni messaggi minatori sul cellulare che gli intimavano di far attenzione durante i presidi «perché potrebbe accaderti di tutto». «Simili gesti isolati – ha replicato pubblicamente il rappresentante della Filctem-Cgil, che ha avvisato i Carabinieri e ha ricevuto la solidarietà dei lavoratori presenti – non ci faranno cambiare il percorso condiviso con gli altri dall’inizio».
VIA GLI ULTIMI DIPENDENTI GOLDEN - Il 2013 che volge al termine segnerà anche l’addio al sito dell’ultimo nucleo ancora alle dipendenze di Nerino Grassi: i 5 custodi andranno in mobilità dal primo gennaio lasciando quella che è ormai una cattedrale nel deserto.
GLI AUGURI DEI LAVORATORI - Al presidio è comparso un lungo striscione in ricordo di Bruno Di Virgilio, il collega scomparso il 4 novembre scorso. Bruno è stato sempre presente nei presidi di questa estate e gli amici di una vita lavorativa trascorsa in Val Sinello non lo dimenticheranno mai: «Bruno: ieri, oggi e domani sempre con noi!».
Ieri c'era anche un altro cartello nuovo. Augura buone feste ai lavoratori lasciati a piedi dalla riconversione-truffa, soprattutto a coloro che lottano ancora credendo in un futuro migliore: «A chi ha lottato per la propria dignità, per non essere truffati, per la legalità. A chi ci ha creduto veramente, è caduto e si è rialzato, ci è stato vicino e sostenuto. A chi cerca quell’amico che non c’è più, spera ancora nella giustizia e un futuro migliore, soprattutto a chi ci crede ancora: semplicemente auguri».