Collegamenti ferroviari, qualche miglioramento sì, ma tanti problemi restano

I pendolari commentano gli ultimi provvedimenti

a cura della redazione
17/12/2013
Attualità
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Qualche miglioramento sì, ma tanti problemi restano sul tappeto e si dichiarano insoddisfatti i pendolari. La questione è relativa al nuovo orario presentato da Sangritana e Regione Abruzzo per i collegamenti ferroviari sulla tratta Termoli-Vasto-Pescara.

"Abbiamo pazientemente atteso da luglio i miglioramenti promessi negli orari dei treni e il risultato, oggi, è che per noi non cambia nulla", dice chi - quotidianamente - sceglie il treno per i propri spostamenti.

Il numero dei treni giornalieri è passato da 34 a 38 ma il problema, secondo chi fa la spola verso le zone industriali di Pescara-Chieti, Ortona, Val di Sangro, Gissi, Vasto-San Salvo e Termoli oppure lavora in aziende, uffici e ospedali o viaggia per motivi di studio, è che gli orari restano sostanzialmente gli stessi.

Qualche esempio (ricostruisce Stefania Sorge in un articolo pubblicato sul quotidiano Il Centro): da Pescara per Termoli si parte alle 6,34, il treno successivo, però, c’è dopo tre ore; uscendo da lavoro a Termoli o Vasto alle 17 bisogna aspettare un’ora e mezza in stazione per tornare nel capoluogo adriatico; alla stessa ora a San Vito per andare a Lanciano si deve aspettare un’ora e mezza (in compenso, dopo l’attesa, si trovano però sia un treno che un autobus), mentre arrivando alle 18,40, dopo uno dei nuovi treni, l’attesa è di 70 minuti; e ancora, da San Vito verso Pescara ci sono due treni Sangritana alle 17,02 e alle 17,11, come da Pescara verso San Vito il nuovo treno delle 18,05 parte appena sette minuti dopo quello precedente.

"Abbiamo pazientemente atteso questi miglioramenti da luglio, quando abbiamo incontrato in Regione la responsabile Trasporti, Maria Picardi, accompagnata dal direttore di Trenitalia Abruzzo, Cesare Spedicato, e il presidente di Sangritana, Pasquale Di Nardo, e questi sono i risultati del loro impegno degli ultimi mesi", afferma un esponente del gruppo dei pendolari, Sergio Di Campli, presente nell’incontro a Pescara, "in quella sede avevamo portato uno schema nel quale si evincevano in modo chiaro ed inequivocabile i buchi di servizio e gli accavallamenti che c’erano e che, ahimé, sono rimasti". Presentando i nuovi orari il presidente della Sangritana, Di Nardo, ha parlato di miglioramenti e non di soluzioni per tutte le esigenze. Le fasce orarie critiche per chi lavora sono dalle 7 alle 9, dalle 12 alle 14 e dalle 17 alle 19: in questi orari si registrano “buchi” nel passaggio di treni, che si affollano invece in altri orari con meno passeggeri.

"Avevamo chiesto con quale criterio si gestivano gli orari, proponendo di fare marketing presso le aziende, gli enti, gli ospedali, per capire se ci sono esigenze di uso dei mezzi pubblici - continua Di Campli è impensabile che la Direzione Trasporti gomma e ferro della Regione non abbia un osservatorio sulla mobilità e si basi su dati Istat del 2001. Treni, autobus e navette, se gestiti in modo organico da un unico ente, potrebbero portare migliaia di lavoratori e non viaggiare semivuoti". I pendolari, nel definirsi scoraggiati, non escludono nuove rimostranze.

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