Torna La Differenza, e lo fa alla grande. Il primo concerto che il gruppo vastese terrà in questo 2007, infatti, sarà addirittura in terra straniera: a Londra. Fabio Falcone e soci parteciperanno al festival ''La Dolce Vita'', che si terrà nel centro Olympia della capitale inglese da oggi all'11 marzo. La Differenza, pronta per il ritorno sulle scene con un nuovo disco (i cui contenuti sono ancora top secret), si esibirà presso lo spazio 'Aperitivo in musica' in una doppia tappa: domani, venerdì 9, e sabato 10 marzo. Sull'album di prossima pubblicazione, e che seguirà 'Preso', pubblicato due anni fa, i ragazzi de La Differenza preferiscono non sbilanciarsi troppo, ma dal loro entourage ci fanno sapere che si tratterà di un lavoro molto particolare, che risentirà anche delle esperienze maturate dalla band nel corso di un 2006 trascorso spesso in giro per l'Europa. La Differenza l'abbiamo conosciuta al Festival di Sanremo 2005, dove ha riscosso grande consenso con il brano 'Che farò' (piazzatosi secondo nella classifica finale dei Giovani). I più attenti, tuttavia, avevano notato questo promettente ensemble già l'anno prima, quando il singolo 'In un istante' aveva girato i principali canali musicali, approdando anche all'interno di importanti trasmissioni televisive come 'Cd Live' e 'Amici'. Fabio Falcone, vocalist ed autore di tutti i testi, sottolinea l'importanza della gavetta, perché ''ti aiuta a reggere qualsiasi tipo di situazione. Noi abbiamo fatto una trafila importante. Sono 10 anni che suoniamo in giro: siamo stati davvero ovunque, e la possibilità di incontrare gente per noi è stata e continua ad essere una cosa fondamentale''. Da dove è partito il percorso artistico de La Differenza? ''Dal liceo. Le boy band dicono sempre: 'Ci siamo conosciuti al liceo'. Per noi è stato proprio così! Facevamo tutti lo scientifico, anche se in classi diverse, ed è stato in quel periodo che abbiamo iniziato a suonare. Quando poi ognuno di noi è andato all'università ed è andato a studiare in città diverse, siamo stati bravi a non perderci mai di vista. Ci abbiamo creduto, insomma''. Perché fate musica? ''Facciamo musica perché è la nostra vita. Non la facciamo per i soldi o per farci i fighi, magari dicendo: 'Noi siamo artisti'. Odio chi si autodefinisce 'artista': se lo sei veramente, devono essere gli altri a riconoscertelo, non te stesso!''. Fabio Falcone nel frattempo è diventato avvocato (ha studiato giurisprudenza a Bologna), ma noi preferiamo continuare a considerarlo un musicista innamorato delle emozioni. A proposito di emozioni, cosa è rimasto dell'esperienza sanremese? Non vi sentite un po' degli apripista, visto che dopo di voi sul palco dell'Ariston abbiamo avuto altri musicisti abruzzesi (l'anno scorso il loro concittadino Dirisio, quest'anno Mazzocchetti e Momo)? ''E' stata un'esperienza eccezionale - risponde Fabio - soprattutto dal punto di vista passionale: tutti quei big, il caos... Il nostro obiettivo era di passare il primo turno: sinceramente, non ci aspettavamo proprio di arrivare fino in fondo. Puoi ben capire, dunque, quanto siamo stati contenti di essere arrivati in finale! Il palco di Sanremo è incredibile: mette davvero paura. Siamo naturalmente orgogliosi che altri artisti abruzzesi lo abbiano potuto calcare''.