Davanti allo stabilimento di proprietà di Nerino Grassi, dove si è raccolto anche il corteo Canali, Giuseppe Rucci (Cgil), Franco Zerra (Cisl) e Arnaldo Schioppa (Uil) hanno fatto il resoconto dell'ultimo incontro ministeriale avuto a Roma due giorni fa.
Non manca una piccola dose di soddisfazione: la Golden Lady, come chiesto da mesi, rientra ufficialmente in gioco.
I capannoni sono di nuovo a disposizione per un altro tentativo di riconversione; la proprietà è pronta a riproporre la formula del comodato d'uso gratuito.
Gli strascichi dell'esperienza di Silda e New Trade ci sono ancora e per questo la Golden chiede l'impegno di tutto il tavolo ministeriale per scongiurare un altro fallimento. I rappresentanti di Grassi si ritengono parte lesa nella vicenda naufragata completamente quest'estate (anche se è sempre da tenere in mente la delocalizzazione in Serbia che ha causato il tutto). Quello che chiedono è una maggiore attenzione nella legittimazione dei possibili acquirenti (che spetterebbe al ministero dello Sviluppo economico).
Punto fondamentale della nuova riconversione: Silda, New Trade e chi ne è stato legato in qualche modo saranno esclusi totalmente.
FARE PRESTO - Assodata la disponibilità della Golden Lady, ora arriva la parte difficile: trovare nuovi imprenditori disponibili a venire in Val Sinello. Il tempo passa e circa 50 lavoratori nel prossimo luglio non saranno più coperti dalla mobilità.
Anche per questo, a partire da novembre, Regione e parti sociali avranno incontri tecnici per fare il punto.
ACCORDI DI PROGRAMMA - Nella stessa serata di martedì scorso a Roma, la delegazione ha incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato (frutto della mediazione dell'onorevole Cesare Damiano). Zanonato ha sconsigliato di proseguire sulla strada dell'area di crisi, ma puntare ad altro che non sia passivo reclutamento di fondi. Un'idea potrebbe essere un accordo di programma: valorizzare l'esperienza e la capacità produttiva in un campo di un'intera area mettendola a disposizione degli investitori. In questo senso si potrebbe pensare al 'riconoscimento' di un eventuale 'distretto tessile', puntando sulle competenze acquisite in tanti anni di lavoro.