La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la pena di 4 anni e 3 mesi di reclusione per l'accusa di violenza carnale relativa ad un caso di cronaca riguardante fatti avvenuti a fine 2010 in un centro del Vastese.
La prima condanna nel marzo 2012, in Tribunale a Vasto, con imposizione pure di un risarcimento di 15.000 euro a titolo di provvisionale per la parte civile, poi la conferma, nel mese di dicembre dello scorso anno, da parte della Corte d'Appello de L'Aquila. E adesso anche il terzo e definitivo grado di giudizio.
Condannato un uomo di 50 anni, finito in carcere con la pesante accusa di violenza carnale nei confronti di una ragazzina, all'epoca dei fatti di 12 anni di età. Gli episodi oggetto della triste e turpe vicenda risalgono agli ultimi mesi del 2010: l'uomo, amico di famiglia dei genitori della vittima, fu chiamato in causa ed arrestato dopo una delicata indagine condotta dai Carabinieri sulla base di un tema a scuola della stessa ragazzina segnalato da una sua insegnante. Il processo di primo grado era stato celebrato con il rito abbreviato.
A rappresentare il condannato gli avvocati Alessandro Orlando e Marisa Berarducci, mentre ad assistere la famiglia della giovane, parte civile nel rito, l'avvocato Angela Pennetta.