'Lite' sul piano intercomunale: tempi stretti, ma si prova a riaprire il confronto

Faccia a faccia tra i sindaci di Vasto, San Salvo, Cupello e Monteodorisio

Anna Bontempo
19/10/2013
Attualità
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Dopo le polemiche il confronto. L’amministrazione comunale di San Salvo rompe gli indugi e convoca i sindaci di Vasto, Cupello e Monteodorisio per discutere del piano strategico intercomunale.

L’incontro, promosso da Tiziana Magnacca, è in calendario martedì 29 ottobre, alle 17, a San Salvo. L’obiettivo è mettere intorno a un tavolo Luciano Lapenna, Angelo Pollutri e Ernesto Sciascia, rispettivamente primi cittadini di Vasto, Cupello e Monteodorisio e avviare un confronto sul documento di pianificazione territoriale che fino al 2007 vedeva protagonisti anche i piccoli comuni vicini, in seguito esclusi.

«Le scelte fatte in passato, in relazione al piano strategico, hanno pregiudicato la possibilità di trovare soluzioni di pianificazione condivisa con tutti i centri vicini», sostiene la Magnacca nell’invito rivolto ai suoi omologhi, «nondimeno e nonostante le scelte della ex giunta regionale Del Turco e dei passati amministratori, è utile un confronto sul piano strategico riconoscendo, come già fatto all’epoca in cui gli attuali amministratori comunali erano all’opposizione, la necessità di intravvedere uno sviluppo comprensoriale unitario e non campanilistico».

Lo strumento di pianificazione, il cui protocollo d’intesa risale a 6 anni fa, è tornato alla ribalta dopo la dura presa di posizione dei sindaci di Cupello e Monteodorisio, che hanno segnalato la loro esclusione minacciando di chiedere la revoca del finanziamento concesso dalla Regione. Per Pollutri e Sciascia il piano originario è stato disatteso, così come sono venuti meno gli obiettivi individuati dalla Regione e dagli altri enti che sottoscrissero l’intesa. Proteste che sembravano cadute nel vuoto dal momento che i Comuni di Vasto e San Salvo hanno improvvisamente accelerato l’iter per giungere all’approvazione del documento, pena la revoca del finanziamento di 200mila euro, somma destinata a pagare i progettisti. 

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