Non viene pagato per i suoi lavori, imprenditore vastese fa lo sciopero della fame a oltranza

Il grido di dolore di Massimo Tomeo. L'opera pubblica oggetto del contendere a Sulmona

a cura della redazione
15/10/2013
Attualità
Condividi su:

Prosegue la protesta, attraverso la forma dello sciopero della fame a oltranza, di un imprenditore vastese, Massimo Tomeo.

Nel 2011 Tomeo lavora alla ristrutturazione di una scuola di Sulmona, denuncia la ditta appaltatrice, la quale non ha svolto correttamente i lavori e non viene pagato. Tomeo, ricordano i familiari dell'uomo, ha più volte informato la Provincia, committente dell'opera pubblica, di questi lavori irregolari e del mancato pagamento del suo, tuttavia la ditta appaltatrice viene in parte pagata. Solo nel 2013, dopo l’intervento della Magistratura, la Provincia ha recesso il contratto interrompendo i versamenti.

L’imprenditore, che aveva segnalato le irregolarità alla Provincia, e che avrebbe dovuto riscuotere direttamente da questa, senza mediazioni da parte della ditta denunciata, ad oggi non ha ancora visto un centesimo. Situazione, questa, che ha causato un mancato pagamento dei contributi ai suoi dipendenti ed una conseguente irregolarità all'interno del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), attestazione indispensabile per appalti e subappalti in lavori pubblici e privati.

Così, Tomeo si è trovato, oltre che nella condizione di non essere pagato, anche in quella di non poter cercare lavoro da marzo 2013.

Dal 3 settembre scorso ha cominciato lo sciopero della fame ad oltranza sostando e dormendo nel suo camioncino davanti alla sede della Provincia de L’Aquila. Il 29 settembre ha avuto un malore ed ha sospeso il digiuno, ma il 10 ottobre ha ripreso la sua azione di protesta, determinato a non interromperla finché non gli venga riconosciuto il legittimo diritto al lavoro e alla retribuzione dello stesso.

Leggi altre notizie su Histonium.net
Condividi su: