Tares a Vasto, gli aumenti all'orizzonte e le 'contraddizioni' nella maggioranza di centrosinistra

L'intervento di Eliana Menna (Italia dei Valori)

a cura della redazione
15/10/2013
Attualità
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C'è la Tares, la tassa che prenderà il posto della Tarsu nell'elenco dei pagamenti dei vastesi al Comune, al centro dell'intervento di Eliana Menna, capogruppo in Provincia dell'Italia dei Valori.

"Il tributo Tares - scrive Menna - sarà decisamente più oneroso rispetto alla Tarsu. La previsione fatta da alcune forze politiche secondo cui l’aumento sarà soltanto del 20% circa rispetto alla Tarsu è evidentemente ottimistica. Si osserva che i 30 o 40 centesimi a mq previsti dal comma 13 dell’art. 14 del D.L. 201/2011 sono una 'maggiorazione' che andrà a sommarsi alla tariffa, che non sarà più calcolata come la Tarsu ma secondo il principio comunitario “chi inquina paga” e mediante i criteri introdotti con il D.L. 102 del 31 agosto 2013. Ne consegue che, oltre al sicuro incremento dovuto alla previsione del citato comma 13, la nuova tariffa potrebbe riservarci brutte sorprese ed essere decisamente più alta della precedente".

"Molto - aggiunge - dipenderà dalle scelte politiche comunali. Il Comune, infatti, è chiamato a giocare un ruolo importante nella determinazione della tariffa e ciò nella misura in cui può decidere quali criteri utilizzare tra quelli indicati dal D.L. 102/2013, nonché prevedere riduzioni tariffarie del trenta per cento nel caso di:  “a) abitazioni con unico occupante; b) abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od  altro uso limitato e discontinuo; c) locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti  ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; d) abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero; e) fabbricati rurali ad uso abitativo”. Inoltre, anche se è stata abrogata la disposizione che prevedeva ulteriori riduzioni ed esenzioni in favore delle persone in stato di bisogno, si evidenzia che è stata introdotta una nuova norma, di contenuto analogo e generale, che prevede la possibilità per il Comune di stabilire dette ulteriori riduzioni o esenzioni all’interno dei criteri per la determinazione della tariffa. La materia, tuttavia, è destinata a svilupparsi nel tempo. Si pensi, ad esempio, al fatto che parte della tariffa dovrà essere determinata all’interno dell’ente di governo d’ambito una volta costituito, ci si riferisce alla recente riforma regionale che ha previsto la costituzione dell’ambito unico regionale".

Nel 'mirino' anche le 'contraddizioni' rilevate all'interno della compagine amministrativa di centrosinistra che sostiene la Giunta comunale del sindaco Luciano Lapenna. "Si contesta -. dice ancora il capogruppo dell'IdV in Provincia - il comportamento paradossale di alcuni partiti politici, i quali nonostante facciano parte della compagine di maggioranza ed abbiano amministratori all’interno della Giunta comunale di Vasto fanno spot elettorali come se le decisioni sulla Tares dipendessero da altri soggetti. Si assumessero la loro responsabilità e trovassero delle voci di bilancio con cui compensare il sicuro (ormai da tempo) aumento del tributo comunale. Sul fatto che la Tares sia un tributo 'cattivo' che mette in difficoltà le famiglie e imprese, specialmente i piccoli commercianti, siamo tutti d’accordo. Non servono cartelli elettorali".

Infine un passaggio sul ruolo, del tutto marginale, dell'IdV nel centrosinistra a Vasto. "Mi preme ricordare - conclude Eliana Menna - che il partito dell’Italia dei Valori di Vasto si compone di un gruppo di persone propositive e competenti che tanto avrebbe potuto produrre in termini politici e amministrativi. Purtroppo l’IdV viene emarginata dalla maggioranza di 'centro-sinistra' immotivatamente ed in danno al bene comune dei cittadini".

LA PRECISAZIONE DI MENNA - Ad integrazione di quanto dichiarato In ordine ai tributi comunali, si evidenzia che nella bozza di legge di stabilità per il 2014, che sarà discussa oggi in Consiglio dei Ministri, è prevista l’abrogazione della Tares e l’introduzione della Trise. In particolare, il disegno di legge prevede che: “E’ istituito in tutti i comuni del territorio nazionale un tributo sui servizi comunali, di seguito denominato TRISE che si articola in due componenti: la prima, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento svolto in regime di privativa pubblica ai sensi della vigente normativa ambientale, di seguito denominata Tari; la seconda, a fronte della copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili(omissis)… E’ abrogato l’articolo 14 del decreto legge n. 201 del 2011 (Tares)".

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