Una lettera ai genitori per coinvolgerli maggiormente nella formazione spirituale dei propri figli

Dal parroco dell’Incoronata Padre Eugenio Di Giamberardino, dalle catechiste e dai catechisti

Luigi Medea
14/10/2013
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“Carissimi, vi diciamo un grande grazie a nome del Signore Gesù perché mandate in Chiesa e al Catechismo i vostri figli”. Così inizia la lettera che il parroco Padre Eugenio Di Giamberardino, le catechiste e i catechisti della Comunità parrocchiale dell’Incoronata di Vasto hanno inviato a tutti i genitori, per coinvolgerli maggiormente nell’impegno formativo della fede.

“Quando – continua la lettera - vi ponete la domanda: 'Di che cosa hanno bisogno i vostri figli per crescere e vivere felici?' voi rispondete che devono essere nutriti perché per vivere bisogna mangiare! E ogni giorno date loro un cibo sano, saporito e condito... con tanto amore. Sapete anche che devono prepararsi alla vita e... li mandate a scuola. Poi devono crescere sani e robusti e... per questo ci sono: la palestra, lo sport, le vacanze al mare o in montagna. È facile costatare che queste cose sono necessarie, ma non sono sufficienti. I vostri figli, oltre ai bisogni fisici, psicologici e culturali, hanno bisogno di coltivare e soddisfare anche le esigenze spirituali”.

Ed ecco l’importanza dell’aspetto religioso richiamata ai genitori: “Non dimenticate che i figli, prima di essere vostri, sono figli di Dio. Voi li avete generati, ma è Dio che li ha creati. Voi misteriosamente siete stati i collaboratori di Dio. Voi amate i vostri figli e per loro avete fatto e fate tanti sacrifici, tuttavia non dimenticate che Dio li conosce e li ama da sempre, che Gesù li ha amati fino a dare la vita sulla croce per la loro salvezza. I bambini non sono come i gattini. Ai vostri figli non basta il nutrimento materiale, hanno bisogno anche di quello spirituale. Essi hanno bisogno di imparare a pregare, come hanno bisogno di mangiare, di giocare, di studiare. La fede, la preghiera, la sincerità e responsabilità servono non solo quando si è bambini, ma ancora di più quando si è giovani e adulti”.

A questo punto viene spiegata la necessità della frequenza del Catechismo, il quale aiuta a dare la risposta alle esigenze più profonde del cuore umano.

“Nel catechismo – viene sottolineato dagli scriventi - i ragazzi imparano a conoscere e amare Dio Creatore e Padre di tutti. Ai ragazzi si insegna che i comandamenti di Dio sono regole fondamentali per conoscere ciò che è giusto e per esercitare la vera libertà. Nel catechismo i ragazzi imparano a conoscere Gesù loro Salvatore, la sua vita unica con i suoi meravigliosi esempi e insegnamenti. In molte famiglie, non in tutte però, i figli hanno già ricevuto una prima educazione religiosa, che però ha bisogno di un approfondimento sistematico. A questa esigenza risponde il catechismo”.

La frase finale è un caldo invito ai genitori affinché sostengano “l'impegno che la comunità parrocchiale mette per comunicare ai figli la fede nel Signore, per educarli a vivere nell'amore di Dio e del prossimo”.

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