Export 'made in Abruzzo', i dati sono in calo. 'Tira' solo il vino

Incide la crisi nel settore dell'abbigliamento, in particolare nella zona sud del territorio

a cura della redazione
13/10/2013
Territorio
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L’Abruzzo è una delle regioni con maggiori difficoltà sul fronte dell’export e ad incidere, in maniera significativa in questi riscontri, è soprattutto il calo registrato nella commercializzazione dei prodotti del settore abbigliamento nell'area sud del territorio (-30,2%).

Mostrano anche una tendenza al negativo le esportazioni relativi anche agli altri distretti industriali ad eccezione dei vini di Montepulciano (+13,7%), che risulta essere l’unico polo produttivo abruzzese ad aver superato ampiamente nel primo semestre 2013 i livelli pre-crisi del 2008.

Arretrano, seppur di poco, anche le esportazioni del mobilio abruzzese (-0,8%) e della pasta di Fara San Martino conosciuta in tutto il mondo (-2,9%). Decisamente in difficoltà appare anche il polo Ict dell’Aquila (-57,9%) che accusa un’ulteriore contrazione dei flussi commerciali rispetto al trimestre precedente. Sono questi i dati più rilevanti che emergono dall'analisi di mercato curata dal servizio Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico.

L’approfondimento dell’orientamento geografico delle esportazioni distrettuali evidenzia una consistente riduzione dei flussi commerciali indirizzati soprattutto verso i principali mercati di riferimento europei (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Belgio). Sperimenta un calo anche l’export indirizzato verso nuovi mercati (Federazione Russa, Cina e Ucraina).

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