Non verrà effettuata oggi l’autopsia sul cadavere della persona trovata nel tardo pomeriggio di ieri sulle sponde del fiume Sinello, in contrada Zimarino a Vasto, da alcuni volontari della vigilanza ambientale.
Il corpo era per metà in acqua e per metà nella terra e sono stati i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Vasto, anche attraverso il taglio di alcuni rami, a recuperarlo.
Pietro Falco, direttore della Medicina legale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, avrebbe chiesto più tempo al magistrato Enrica Medori, sostituto procuratore presso il Tribunale di Vasto. E non si potrà esaminare il cadavere, conservato presso l’obitorio dell’ospedale 'San Pio da Pietrerlcina' di Vasto, prima di due-tre giorni.
Falco, prima ancora di effettuare i prelievi biologici, dovrà fare degli esami dirimenti come quelli radiologici che consentiranno di conoscere con precisione approssimativa l’età della vittima e il sesso. La lunga permanenza in acqua hanno infatti ridotto il corpo ad uno stato scheletrico: le radiografie potranno già scrivere un pezzo della storia del cadavere.
Le indagini sul ritrovamento sono condotte dai Carabinieri della Compagnia di Vasto, con il coordinamento del maggiore Giancarlo Vitiello. Si stanno controllando gli elenchi delle persone scomparse da tempo nella zona, anche se, la vicinanza al ponte dell’autostrada dell’A14 nei pressi del casello di Vasto Nord-Casalbordino lascia aperta ad una ulteriore possibilità, ovvero che il corpo possa essere stato trasportato da lontano.