Minori 'turbolenti' e recupero sociale: concluso il progetto 'Marinando'

Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna e 'Vasto Pesca' coinvolti

a cura della redazione
09/09/2013
Attualità
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Concluso in questi giorni, a Vasto, il progetto ‘Marinando’, messo in campo con il pieno coinvolgimento del locale Ufficio Circondariale Marittimo per il recupero di un giovane che ha avuto problemi con la giustizia.

Nel mese di agosto e nella prima settimana di settembre il ragazzo, con autorizzazione del Centro per la Giustizia Minorile di Abruzzo, Marche e Molise, è stato al lavoro presso la ditta ‘Vasto Pesca’.

Il progetto ’Marinando’ è stato proposto allo scopo di favorire il reinserimento sociale del minore, attraverso attività lavorative sia a bordo di motopesca che nell’ambito di strutture operanti nel settore ittico, come nel caso di ‘Vasto Pesca’. Il tutto in attuazione di un accordo di programma stretto tra la Direzione Marittima di Pescara ed il Centro per la Giustizia Minorile de L’Aquila. ‘Tutor’ del minore in questione è stato il comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna di Vasto, il tenente di vascello Giuliano D’Urso, con interessamento e coinvolgimento di qualificati funzionari dell’Ufficio Servizi Sociali Minorenni.

“E’ opportuno sottolineare – dice a riguardo il comandante D’Urso – come l’inserimento di tali giovani in una particolare e specifica realtà produttiva costituita da strutture che operano con il mare inteso quale risorsa economica, concretizzi un sicuro strumento di stimolo per la riscoperta di quei valori di solidarietà, di generosità e di altruismo, propri degli uomini di mare – valori sottolineati ancor di più dal modello di relazione interpersonale che nella marineria è naturalmente e tradizionalmente sancito dal rispetto delle regole, dall’autodisciplina, dall’aggregazione e dal rapporto umano – il tutto in uno scenario, il mare, da sempre sinonimo di libertà, di personale riflessione e di momento di interiore maturazione. Con tale protocollo d’intesa, dunque – conclude D’Urso – il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera ha inteso in particolare assolvere questo impegno quale ulteriore segno della profonda attenzione oltre che per tutti i compiti istituzionali anche per la propria funzionale socio-culturale e per le tematiche correlate al rispetto della legalità”.

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