Ex Golden Lady, si raddoppiano i presidi in attesa della chiamata a Roma

Sul tavolo ancora l'assenza di servizi nelle zone industriali del territorio

Antonino Dolce
31/08/2013
Attualità
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Il presidio all’ex Golden Lady di Gissi potrebbe presto raddoppiare.

È questa l’idea nuova venuta fuori durante l’assemblea di ieri pomeriggio. I lavoratori hanno sciolto l’attuale presidio solo nella settimana di ferragosto e ora, in attesa della convocazione ufficiale a Roma, sono pronti a raddoppiare la loro presenza formando un picchetto anche davanti alla New Trade. Ieri, subito dopo l'assemblea, sono state raccolte le adesioni e le disponibilità.

Mentre alla Silda le settimane sono passate tra il mancato rispetto degli accordi e l’istanza di fallimento, l’altra azienda – che tratta gli indumenti usati provenienti dalla differenziata – pare abbia riaperto i battenti la settimana scorsa per richiuderli nel giro di qualche giorno. Un presidio davanti alla New Trade sarà il simbolo del fallimento totale della riconversione. L’idea è stata rilanciata anche dal consigliere regionale Nichi Argirò che ha sottolineato come gli imprenditori pratesi abbiano operato in modo non proprio chiaro sin dall’inizio. Oggi, oltre al fronte lavorativo, c’è quello portato avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze sul presunto traffico illecito di rifiuti tessili (un’indagine che coinvolge anche lo stabilimento di Prato e altra numerose aziende italiane). Nei giorni scorsi gli agenti della Forestale hanno nuovamente raggiunto la Val Sinello.

Per l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, manca ancora la convocazione ufficiale, ma non ci dovrebbero essere problemi a riguardo. Diversi autobus di ex dipendenti di Nerino Grassi sono pronti a partire. L’auspicio è che nella capitale siano presenti anche gli amministratori – a vario titolo – del territorio.
Ieri diversi sindaci (ma non quello di Gissi, Nicola Marisi, impegnato altrove) hanno presenziato davanti allo stabilimento insieme a rappresentanti istituzionali di ogni grado (tra gli altri il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, il consigliere regionale Antonio Menna e la deputata Maria Amato).

Presente anche il segretario provinciale della Cgil, Germano Di Laudo. All’orizzonte ci sono diversi appuntamenti che riguarderanno i due esposti sulla riconversione e l’istanza di fallimento della Silda (udienza il 5 settembre). Il sindacalista ha sottolineato l’importanza di tali date, ma ha anche ribadito il vero punto della situazione. Sarà infatti difficile attrarre nuove aziende senza competitività. Si torna sempre sulle solite voci assenti dalle zone industriali della provincia: strade, banda larga, energia a basso costo e collegamenti ferroviari.

Insomma, presto i nodi di Silda e New Trade verranno al pettine, ma restano insolute le problematiche di un territorio che ha poco da offrire sul versante delle infrastrutture e dei servizi. Per troppo tempo nessuno si è reso conto che nella Val Sinello raggiungere già solo la copertura totale per la telefonia mobile sarebbe – nel 2013 – un grande passo in avanti.
 

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