Da pochi giorni un nuovo circo si è attendato in via del Porto a Vasto. Questa volta è stato il turno del Royal Circus che, com'è noto, fa esibire in pista animali. Animali costretti a passare la loro intera esistenza dentro gabbie, tenuti in catena, o dentro tendoni ad intrattenere qualche centinaia di spettatori, senza dimenticare i forti stress dovuti ai continui viaggi dentro tir e camion spesso adattati a fortuna.
Frequentemente si tratta di animali catturati nel loro habitat naturale ed importati illegalmente, altre volte invece sono specie fatti crescere in cattività appositamente per essere addestrati per le esibizioni.
Insomma, nell'uno o nell'altro caso la sofferenza non manca: l'istinto degli animali di crescere e vivere liberamente nei loro ambienti naturali, completamente differenti rispetto a quelli che sono costretti a subire in Europa, viene negato per il guadagno di qualche circense, e per il divertimento degli spettatori. Oltre questi aspetti, i metodi degli addestramenti non sono liberi da critiche. Infatti, gli animali dei circhi, vengono costantemente sottoposti a trattamenti crudeli attraverso l'utilizzo di fruste e bastoni, collari elettrici, o addirittura attraverso vessazioni fisiche e psicologiche con le riduzioni o la privazione di cibo e acqua.
La stessa Moira Orfei, riguardo all'addestramento delle tigri per salire sugli sgabelli, affermò che: "[...] poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, sa va giù la picchiano, e allora va su".
Rispetto al territorio vastese, è auspicabile innanzitutto una presa di coscienza da parte della collettività affinché questa dinieghi ogni invito a partecipare a spettacoli di circhi con animali, in secondo luogo un intervento del Comune affinché questo limiti l'attendamento dei circhi con al seguito animali. Sotto questo aspetto si ricorda che la Regione Abruzzo, in data 11 dicembre 2012 ha approvato all'unanimità la Risoluzione n. 136/4 con la quale la giunta regionale si è impegnata a porre in essere azioni volte a contrastare l'utilizzo di animali nell'attività circense, attraverso il coinvolgimento dei Comuni abruzzesi nell'emanazione di appositi regolamenti per vietare l'attendamento di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle seguenti specie: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci.