'Terrybilmente divagante', la comicità di Teresa Mannino di scena all'Arena alle Grazie

Sabato sera l'appuntamento con l'eclettica artista siciliana

a cura della redazione
21/08/2013
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Farà tappa sabato sera, 24 agosto, a Vasto dalle ore 21.30 presso l'Arena comunale alle Grazie, lo spettacolo “Terrybilmente divagante” con protagonista Teresa Mannino, su testi di Giovanna Donini e Federico Basso con la regia di Marco Rampodi e la scena di Francesca Pedrotti.

Dopo il travolgente successo di critica e pubblico registrato durante 2 anni di tournée, Teresa Mannino è ripartita in questa stagione per un breve tour estivo in varie località di tutta Italia.

"In un luogo sospeso e immerso nella natura, a metà tra una terrazza sul mare e una stravagante zattera, caratterizzata da un'avvolgente tela che porta lontano - si legge nella nota di presentazione dello show, organizzato dalla Muzak Eventi - Teresa racconta, sorride, graffia, con la dolce consapevolezza del 'fuori luogo', con la spontaneità di chi si trova su un palcoscenico ma conserva la stessa immediatezza che avrebbe in un salotto, senza pretese di mondanità. Come se gli spettatori non avessero prenotato un biglietto, ma avessero suonato il citofono per una visita improvvisata. Così, semplicemente. Due ore di divertimento... divagante".

Info prevendita biglietti: 0873-365378 e 346-7513610 on line su www.ciaotickets.com o presso tutti i punti vendita Ciaotickets

Qui di seguito l'intervista pubblicata sul quotidiano Il Centro realizzata da Rosa Anna Buonomo

Lei è laureata in Filosofia. Quando nasce il suo amore per lo spettacolo e qual è, secondo lei, il filo che lega la filosofia alla comicità?
«L’amore per lo spettacolo è nato dopo la laurea, quando mi sono trasferita a Milano. Ero più che adulta, già laureata, ma ho capito che quello dello spettacolo poteva essere un ambiente adatto a me. Così, ho iniziato a studiare recitazione. Studiare fa sempre bene, è voglia di conoscere, curiosità. Come la filosofia. Anche la comicità è attenzione nei confronti dell’uomo, pur se in modo un po’ diverso».

Come presenterebbe il suo spettacolo “Terrybilmente divagante”? «È uno spettacolo in cui l’unico obiettivo è di stare bene insieme, conoscersi e passare una serata divertente e in compagnia. Non ci sono pretese né intellettuali, né di satira. È un racconto di quelli che sono stati gli ultimi anni della mia vita».

Nello spettacolo, di cui è anche autrice, racconta con ironia la contrapposizione dei sessi. Quanto sono ancora marziani gli uomini e quanto venusiane le donne oggi? «Lo spettacolo è un po’ giocato sulle differenze. Tra uomini e donne ce ne sono tante ed è una cosa positiva. Purtroppo, però, ci sono anche differenze che non possono venire giustificate. In ambito lavorativo, ad esempio, veniamo pagate di meno, la maternità è vissuta come un limite anziché come una ricchezza, abbiamo più difficoltà a fare carriera. Le diversità di cui parlo io però sono divertenti».

E la contrapposizione tra Nord e Sud? «Sarà difficile parlarne qui al centro, ma vedo che il pubblico si diverte ancora di più perché ha ben chiara sia l’idea di Nord che di Sud. Io sono palermitana. Mi sono resa conto a Milano delle differenze ed è stato abbastanza traumatico. Ma ora sono contenta di essere una siciliana a Milano».

Nord e Sud che si incontrano e si scontrano anche nella fiction Mediaset “Benvenuti a tavola”, che l’ha vista tra gli interpreti. Com’è stato lavorare con attori come Fabrizio Bentivoglio e Giorgio Tirabassi? «Accettai proprio perché conoscevo il cast e mi entusiasmava l’idea di lavorare con attori così bravi. Con Lorenza Indovina sono diventata amica. È stata una bella esperienza per chi viene dal cabaret. Un modo di imparare».

Cinema, teatro, televisione, radio, pubblicità. Cosa preferisce? «Sicuramente il teatro. Non c’è paragone con le altre cose perché hai il pubblico davanti. È una sensazione molto forte per chi ha questo tipo di “patologia” di voler stare davanti agli altri. Sai che chi viene a teatro è venuto proprio per te e puoi essere ancora più libero ed esagerare un po’ di più. È come stare con degli amici».

Quanto è forte per lei il legame con la sua Sicilia? «Tutta la mia famiglia di origine è lì, mia madre, i miei fratelli. È il mio luogo di ristoro, quando smetto di lavorare ci torno. Mia figlia, che ha quattro anni, impazzisce per la Sicilia. Dice di essere siciliana anche se è nata a Milano. Ho iniziato la tournée proprio dalla Sicilia ed è stato molto emozionante essere nei teatri dove magari sono stata a vedere qualcun altro».

È stata testimonial della Lega del Filo d’Oro. Quanto è stata importante questa esperienza? «Per chi fa questo mestiere poter essere di aiuto in modo concreto è un privilegio. Puoi far del bene facendo molto poco: mettendoti a disposizione. Me l’ha chiesto Renzo Arbore e ho detto subito di sì».

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