Da Grazia Pracilio di Vasto riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta che vuole essere una sottolineatura di come non sempre - fortunatamente - si debba parlare in termini negativi delle strutture sanitarie del nostro territorio. ''Una catena di solidarietà è possibile. Rifiorire da una malattia vuol dire vivere un percorso, attraversare una strada difficile, sfondare mura. Quando tutto crolla, quando sei solo, quando lotti per ciò che dovrebbe essere un diritto, allora speri che la malattia sia un ponte e non una barriera. Quando la tua vita sembra fermarsi, sospesa, e hai addosso quella di un mondo che va avanti ignaro e indomito, sentirsi a casa è importante, è possibile, se è vero che una casa è il posto dove c'è l'amore. Esistono le carenze nella Sanità, ma esistono anche realtà in cui il miracolo, quando non è guarigione, è serenità. L'Istituto S. Francesco d'Assisi, a Vasto Marina, nasce come centro di riabilitazione. A condurlo, con umanità e determinazione, è Padre Franco Berti. A lui, ai pazienti che di pazienza ne hanno tanta, al direttore sanitario, al direttore amministrativo e a tutto il personale medico e infermieristico va un omaggio, un riconoscimento di merito per quanto offrono. E' utile citarne il sito www.fondazionemileno.it Ogni malattia ha un'anima che va curata, protetta, accudita, seguita con attenzione professionale ineccepibile, ma anche con il cuore di chi non la teme. Spesso la malattia fa paura, è scomoda. Qualche volta invece si rifiorisce, è concessa una 2° vita in cui la malattia è stato un passaggio che ti ha arricchito di consapevolezza e amici. Quando tutto sembrava perduto, è bella la vita quando ti sorprende, quando scopri che 2+2 non sempre fa 4, quando entri in un luogo in cui non è vero che la sanità non funziona. I Professori insegnano, i Dottori lavorano, i Medici capiscono, ma sono gli uomini che comprendono e curano. La prima terapia è l'amore. Bella la vita, quando riesci a non averne paura''.